Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Siamo nei territori del melò,anche se intinto in una scrittura che ha una pregnanza culturale di un certo livello,e la Rimini fosca e appannata come sanno essere solo i posti di mare senza sole,ne è degno teatro:il vitellonismo di provincia portato alla ribalta da Fellini,vent'anni dopo,continua a imperare,e il dolente,rotto dentro,professore interpretato da Alain Delon vi si ambienta senza integrarsi.Oggi poco ricordato,questo film fu oggetto di culto fino a metà anni Ottanta,ed è facile che chi lo abbia visto quando uscì vi abbia speso qualche lacrima,con il male di vivere dei bellissimi Delon e Petrova,il senso del Nulla addosso insieme a un cappotto di cammello leggermente gualcito.E la droga,l'alcool,il buttarsi via e i commerci sessuali senza alcun rapporto umano sono il quadro disperato che non può portare ad altro che la tragica conclusione della pellicola e della storia.Zurlini elabora un tempo di narrazione elegante ,il dolore che pesa sui personaggi è consistente e si ha modo di appassionarsi a questa storia di esistenze sconclusionate senza rimedio al proprio arco di decadenza.Del cast vanno apprezzati tutti,ma Alain Delon in questo ruolo è veramente magnetico.
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