Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
AL CINEMA
"Pensa a chi cazzo vuoi, ma stai zitta!" L'affascinante trentacinquenne Daniele è un'insegnante di lettere svogliato e demotivato che fa supplenza presso un liceo in una Rimini invernale particolarmente uggiosa ed inospitale. Vive un rapporto matrimoniale alla deriva con Monica, bella donna matura e sfaccendata che tollera le avventure sessuali del marito a patto che le fornisca denaro per viverci le proprie avventure.
Per questo il professore matura il vizio del gioco, e, piuttosto attento alla bellezza femminile, si invaghisce dell'alunna di origine russa Vanina, figlia di una nota prostituta scaltra e calcolatrice che, invece, cerca in tutti i modi che la figlia vada in sposa allo scaltro faccendiere Gerardo, ricco uomo d'affari che tiene molto alla giovane, geloso e possessivo fino a diventare violento e sadico.
Tra feste in night equivoci e giri in macchine di lusso con coetanei facoltosi e corrotti del luogo, la vita di Daniele, fino a poco prima caratterizzata da apatia ed insoddisfazione, viene travolta dalla passione per la bella Vanina, che subito appare reticente, poi trova il coraggio di seguire, per una volta, i suggerimenti del proprio cuore e fugge con il professore. Finirà tragicamente, almeno dal punto di vista di Daniele, vittima di un mal di vivere doloroso, lancinante, solo a tratti abbandonato grazie alla presenza della sua sfolgorante allieva e musa opportunista e ammaliatrice che lo risolleva, per poi farlo precipitare nel vuoto.
La vita è una strada abbagliata da un pallore lontano che nasconde prospettive, sogni e interessi che sono l'unico motivo per andare avanti.
Una volta raggiunto l'agognato traguardo, insoddisfazione e stress riconducono ogni individuo alle medesime nevrosi di quando si dannava per raggiungerlo.
Ecco allora che la ricerca di sfuggire ad una noia latente attraverso trasgressione e festini sessuali in locali trasgressivi ove la disco dance di quegli anni alterna pezzi mitici di Ornella Vanoni, porta a trasformare ogni individuo "arrivato" in un eterno alienato.
"È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più. La mia fede è troppo scossa ormai ma prego e penso tra di me proviamo anche con Dio, non si sa mai."
Il protagonista Daniele cerca in Vanina l'amore che gli ridia quella gioia di vivere che ormai è un ricordo lontano.
Una Rimini fuori stagione, disadorna e battuta dal vento freddo ed ostile, si presta perfettamente a fare da scenografia pertinente ad un gelo.di sentimenti che Valerio Zurlini riesce a trasmettere allo spettatore in modo dirompente, trasferendo anche il malessere ed il disagio che accompagna l'esistenza senza sentimento del tormentato protagonista. Alain Delon forse non è mai stato così bravo, espressivo, forse nemmeno mai così bello, quasi perennemente avvolto da quel cappotto colo senape due taglie più grandi che perennemente lo ricopre, e che lo trasforma in un essere iconico laddove forse chiunque altro avrebbe rasentato la parodia.
Lea Massari, Giancarlo Giannini, Renato Salvatori, Adalberto Maria Merli, Sonia Petrova, Salvo Randone, Alida Valli girano attorno al divo transalpino in prove eccelse anche quando limitare ad un paio di pose, impegnati a comporre tasselli preziosi di una storia amara e pessimista che eleva Zurlini ad uno dei massimi cineasti italiani degli anni '60 e '70.
Un regista che ci ha lasciato troppo presto, e che avrebbe potuto dare molto all'arte cinematografica, a cui ha lasciato comunque in eredità una decina di gemme di grande valore artistico.
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