Regia di Michael Apted vedi scheda film
Ho voluto rivederlo proprio pochi giornoi fa, perchè non ce la faccio più ad aspettare il nuovo Hackman, in versione villain come piace a me, del prossimo legal thriller tratto da Grisham: Runaway Jury. Così ho riscoperto i suoi tratti essenziali, le sue caratteristiche artistiche inconfondibili e inimitabili (ahime!).Il suo avvocato, il mitico e distaccato Jededay Tucker World, colpisce fin dalle prime scene. In effetti, in diversi momenti, il suo personaggio tende a seguire l'istrionismo degli avvocatoni americani, che con buone retorica e moralismo cercano d'intenerire la giuria. Ma il miglior Hackman, lo troviamo tra le mura di casa, quando si confronta con la figlia, e quando "mastica" il silenzio di una donna amata e che ora non c'è più. Lo sentiamo anche noi questo peso. Questo dolore che non crediamo appartenergli. Invece lui, il grande Gene, ci rende partecipi di tutte le sue emozioni, fino ad arrivare alla battuta madre del film: quando va a trovare la figlia in una mattina di pioggia e le dice:"Non so, io mi alzo la mattina e prego Dio di arrivare alla sera senza che s'accorgano che sono fasullo. La vita è tutto fumo e apparenza. Credevo di fare la cosa giusta, ma avevo torto, non so...".
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