Regia di Jerzy Skolimowski vedi scheda film
Continua l'odissea dell'alter-ego di Skolimowski, Andrzej Leszczyc. Dopo Rysopis, con Walkover il regista polacco si cala nuovamente nei panni del suo "Antoine Doinel" per costruire un altro racconto di vita comune, caratterizzato dal vagare (l'"andare a zonzo" di deleuziana memoria) per la città, non disdegnando digressioni di carattere surreale, come di consueto per la scuola polacca di Lodz. E nuovamente il racconto si intreccia con l'autobiografia del regista - Leszczyc pratica il pugilato, come lo stesso Skolimowski.
Walkover risulta comunque il capitolo meno incisivo nella "trilogia" composta da Rysopis e Mani in alto.
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