Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Muccino sceglie le sue star -Santamaria & Pasotti- e inizia il lungo viaggio che lo porterà a L'ultimo bacio.
Gli ingredienti ci sono tutti:
Matteo e Piterone sono i due classici protagonisti del cinema italiano di Muccino: maschi, immaturi alle prese coi problemi di tutti i giorni, specialmente con l'amore.
Pietro-per tutti Piterone, con la I, -un Santamaria coi capelli improponibili, è un agitatissimo pluribocciato che riesce, con l'aiuto di amici, a modificare i voti sui registri scolastici; e che proprio non riesce a fare colpo sulle ragazze (nonostante le sue numerose lessons).
Matteo, Giorgio Pasotti, oltre a dover sperare di non perdere l'anno scolastico, è pure costretto a combattere la sua gelosia amorosa.
E' infatti fidanzato con Margherita, di tre anni più grande, dalla vita movimentata da numerose feste ed amicizie maschili, che a Matteo proprio non vanno giù.
La storia è interamente raccontata sottoforma di flashback dai due amici, che superati gli esami di maturità lavorano in una lavanderia.
Oltre che i personaggi, anche la colonna sonora, le inquadrature, i dialoghi... sono tipicamente Mucciniani.
Così come Mucciniano è il modo di vedere il tradimento, la gelosia, i sentimenti...come si capisce bene dai discorsi del pubblico a cui Piterone e Matteo raccontano le proprie vicende.
Ma quest'insieme di elementi, così tipicamente legati al regista, non rappresenta affatto un difetto, anzi.
Dimostra quelli che sono i gusti di regia, per quanto ancora abbozzati e poi pronti a sbocciare.
E' un film "ingenuo", piacevole, da guardare col sorriso, pensando, col senno di poi, a quella che sarebbe stata la fortuna dei vari interpreti.
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