Regia di Gabriele Muccino vedi scheda film
Durante i giorni dell'occupazione di un liceo romano, il quindicenne Silvio (Silvio Muccino) fa la sua prima esperienza sessuale con una coetanea della quale non si era mai accorto per andare dietro ad un'altra.
A 33 anni Muccino, autore del copione con il fratello Silvio e con una sua compagna di classe, ripete l'ambientazione scolastica del film d'esordio (Ecco fatto) e consolida il suo interessamento per il mondo degli adolescenti. Sulla scia di un'altra opera dello stesso periodo, La prima volta, il regista racconta i turbamenti propri di quella età attraverso gli elementi topici del comportamento degli adolescenti: il conflitto con i genitori (splendidamente interpretati da Luca De Filippo e Anna Galiena), i consigli chiesti ad un fratello più grande con molte teorie ma poca pratica (Enrico Sivestrin), i "tradimenti" dei compagni, il disorientamento politico. Se su questi piani il film segue un ritratto quasi filologico della "generazione X", è su quello dei contenuti che si può avanzare qualche riserva: l'inevitabile confronto con i movimenti studenteschi precedenti (quelli del 1968, del 1977 e del 1989) si traduce nella rivendicazione di un diritto al qualunquismo che svuota completamente di significato le ragioni di quei movimenti. Omologando paradossalmente i ragazzi degli anni '90 sotto lo slogan del "siamo contro l'omologazione di massa" il film finisce col rendere un pessimo servizio ad una generazione disperatamente alla ricerca di un'identità.
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