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Iqbal

Regia di Cinzia Th. Torrini vedi scheda film

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La recensione su Iqbal

di mm40
4 stelle

Il piccolo Iqbal è uno schiavo. A 5 anni è stato venduto dai genitori a un produttore di tappeti e fino a 10 anni conduce una vita semplicemente disumana. Riesce poi a fuggire e denunciare quanto subìto, diventando un simbolo della lotta allo schiavismo dei bambini, ma finirà ucciso da un sicario.

Accanto a tante fiction di carattere ‘civile’ che riguardano personaggi rimarchevoli italiani – preti, forze dell’ordine, comuni cittadini che hanno lottato a viso aperto contro le mafie – ecco un lavoro dedicato a un’icona internazionale, un bambino pakistano assurto rapidamente a simbolo della lotta contro lo schiavismo e il lavoro infantile: Iqbar Masih. Per esigenze artistiche il cognome viene mutato in Maruf e la cosa di per sé non avrebbe alcuna importanza, se non fosse che l’intero copione (James Carrington, Francesco Marcucci e Andrea Purgatori sono gli sceneggiatori) romanza ampiamente la realtà in maniera talvolta eccessiva, arrivando ad attribuire una vasta mole di dialoghi assolutamente adulti a dei personaggi bambini e perfino a creare un personaggio di finzione (Azira, coetanea del protagonista) appositamente per dar vita al cliché della sottotrama rosa-sentimentale nel film. Anche il tasso di retorica qua e là sfora i limiti consentiti e la scelta di mettere in scena la morte del protagonista, facilmente intuibile anche senza le immagini (è pur sempre un bambino, insomma), è discutibile. Se si storce la bocca dinanzi a certe scelte contenutistiche, va però sottolineata la resa estetica del lavoro, di ottima fattura se paragonato alle coeve opere prodotte dalla Rai; in particolare va elogiata la fotografia di Stefano Pancaldi, e anche il lavoro dietro la macchina da presa da parte di Cinzia Th Torrini, ormai sufficientemente esperta anche in campo televisivo, non passa inosservato. Girato in Sri Lanka – presumibilmente per motivi di budget, poiché la storia reale è accaduta in Pakistan, dove è ambientato d’altronde il film – Iqbal propone un cast di interpreti locali, senza nomi noti al pubblico del piccolo schermo nostrano. 4,5/10.

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