Regia di Eric Ford Holevinski vedi scheda film
Indeciso tra commedia e thriller, un altro regista esordiente (americano) tenta la via del cinema girando The devil's restaurant. Per dare un tocco di eccentricità al tutto, ambienta il film in un ristorante italiano.
New York. Il ristorante italiano Scoppa, gestito da Andy (Mark Robert Turner), diventa in breve punto di riferimento per i numerosi avventori in cerca di eccellenza e qualità. Gli affari vanno a gonfie vele. Come da accordi presi con il diavolo in persona: Andy infatti ha stipulato un patto satanico e nel seminterrato ospita Exses (Paul Casali), un demone che si nutre di carne umana. Jeremy (Anthony Misiano), cameriere alle dipendenze di Andy, scopre casualmente la verità. Assieme ad una nuova assunta, un ex militare e altri occasionali ospiti, Jeremy tenta di sconfiggere l'infernale entità.
Probabilmente negli States ci sono più aspiranti registi che onesti lavoratori. In questo giro di debuttanti allo sbaraglio tocca a Eric Ford Holevinski fare il grande salto (precipitando nel vuoto, senza paracadute). Scrive e dirige il suo primo (si spera anche ultimo) film. Come riferimento, in buona parte, ha certamente in testa Il ristorante all'angolo ma spinge ulteriormente sulla commedia, senza mai decidersi. Far ridere, o far paura? Un po' e un po', deve essersi detto, senza essere certo della risposta. Così sforna questo The devil's restaurant, mettendoci -a metà film- una insipida critica al sistema politico ed economico americano. In fondo fa sempre snob un po' di impegno civile, e magari contribuisce a raccogliere i favori di quella critica un (bel) po' distratta. Polemica sul sistema politico americano che arriva proprio da chi -per stare in tema con il film- sputa nel piatto dove mangia. Il film, va detto, comincia abbastanza bene da un punto di vista comico, con Andy che guarda in macchina e dialoga con gli spettatori: Holevinski parte subito deciso con l'ironia. Mette in mostra un titolare con look -ovviamente- da italo mafioso (come da pregiudizio yankee, basso, moro e con baffetti: l'archetipo meridionale), mentre nel ristorante italiano vengono servite specialità che con la nostra cucina non hanno nulla a che vedere: cose tipo panino al tonno, polpo spagnolo o caffè in caraffa. Quanto ai clienti da destinare al massacro (da precisare che di splatter qui non c'è nemmeno l'ombra), Andy si rivela decisamente equo: sceglie ad esempio chi "entra un minuto prima della chiusura, e chiede tre caffè".
Quando i camerieri iniziano a servire primi tipo tortellini, lasagne e fettuccine Alfredo (testuale, sic) e per dessert tiramisù, il film è ormai giunto ad un punto di non ritorno. Né più commedia e men che meno thriller. Gli attori sono piuttosto bravi, ma il giochino è ormai sfuggito di mano al regista che prosegue blandamente, inserendo scene prive di ritmo, nel tentativo di raggiungere un metraggio sufficiente. Mal girato (e peggio fotografato) nel 2017, inesplicabilmente vincitore di un premio durante l'unica proiezione anticipata al Northeast Film Festival Horror Fest di quell'anno (con abbondante cena garantita ai giudici, probabilmente affamati, non si sa se a base di italian food), nel marzo del 2019 è riuscito ad essere distribuito (limitatamente) in USA. Media voti sull'imdb, calcolata su 131 valutazioni: 3.8 su 10. È certamente da preferirgli il brutto film, già citato, di Jackie Kong (Il ristorante all'angolo, 1987). Il ché, è tutto dire.
"Quando andate in un ristorante, meno sapete su quello che succede in cucina, più vi godete il vostro pasto." (Jeffrey Wright)
21/08/2019 - Versione visionata: streaming (lingua inglese - durata 85'29")
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