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Schoolgirl Hitchhikers

Regia di Jean Rollin vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Schoolgirl Hitchhikers

di undying
4 stelle

Michel Gentil "prende il posto" di Jean Rollin, in questo primo nudie diretto dal regista francese. Un prodotto girato in massima economia, suddiviso in due differenti tempi. Ma che, anche nella spartana circostanza, conferma l'abilità del regista di confezionare prodotti molto curati visivamente.

 

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"Mi chiamo Monique, e la mia amica si chiama Jackie. Lei è bionda, io bruna. Abbiamo deciso di trascorrere le vacanze facendo campeggio in mezzo alla natura. Dopo una lunga e sfiancante giornata di camminate, stavamo decidendo di piantare la nostra tenda quando, improvvisamente, abbiamo visto il muro di una villa. Una casa in vendita. Non è stato facile. Jackie non voleva andare. Prima di tutto c'era da saltare un muro di recinzione. E poi lei sapeva che l'avrei condotta dentro."

È così che Monique (Joëlle Coeur) e Jackie (Gilda Arancio) finiscono per passare la notte felicemente in camera da letto, in una villa apparentemente abbandonata. Senonché al mattino trovano una sorpresa. Si chiama Fred (Willie Braque): inquilino dell'abitazione. Subito scatta un'intesa, così prima Monique, poi più tardi anche Jackie, finisce tra le braccia dell'uomo. In tarda mattinata le due ragazze si rimettono in cammino, ma diventano bersaglio di Bèatrice (Marie Hélène Règne) e un suo scagnozzo quando Fred realizza che dalla casa è scomparso un cofanetto di diamanti. 

 

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"Devo dire che io e Jackie viviamo una relazione molto intima. Ci piaciamo molto, e ho rinunciato a qualsiasi pretesa di decenza molto tempo fa. Quindi siamo andate a letto insieme, ridendo come scolarette. Ma il nostro tocco è diventato sempre più tenero, portandoci a comportarci come ragazze spudorate. E lo siamo davvero!" (Monique)

 

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Lo stesso anno in cui Rollin gira il raffinato La rosa di ferro, realizza anche questa movimentata commedia, suddivisa in due parti: una prima mezz'ora erotica e a tratti romantica che cede, nel secondo tempo, posto  all'azione in chiave ironica, non priva, però, di un inserto quasi horror quando Jackie subisce le (realistiche)  torture di Bèatrice, accanita sulla ragazza per farsi rivelare dove siano i preziosi (le frustate lasciano veramente i solchi sulla pelle, e quando Bèatrice usa le pinze per stringere il seno ci va giù pesante). Jeunes filles impudique è anche il primo titolo in cui il regista adotta lo pseudonimo di Michel Gentil, per differenziare la produzione horror e romantica da quella qui erotica, e a seguire hard.

 

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Siamo di fronte ad un curioso nudie dai diversi registri non solo narrativi, ma pure stilistici. La prima parte ad esempio è contraddistinta da una colonna sonora romantica -caratterizzata dall'uso di strumenti a fiato- che accompagna, con delicatezza, le dolci effusioni amorose delle due amanti. Carezze e baci tutt'altro che volgari, accompagnano un amplesso che sa più di tenerezza che non erotismo. Poi compare Willie Braque, sosia di Tom Savini, vestito con cravatta nera a pois e pistola a tracolla: un truce personaggio di terz'ordine che cede al fascino della Coeur. La musica cambia ritmo, entra in sottofondo un jazz datato che ricorda le comiche di Laurel & Hardy, mentre su uno scarno divanetto i due si accoppiano, al fianco di un camino che fa più fumo che fiamme, il cui fuoco è assimilabile ad una fiammella di candela.

 

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Si capisce che siamo ai minimi termini, che il budget è a dir poco limitato e che al regista del film importa relativamente poco. Infatti tutta la seconda parte -pur se ottimamente fotografata- oscilla tra serio e faceto spingendosi fiaccamente verso il finale. Finale che vede, nel ruolo di deux ex machina, lo stesso Rollin (non accreditato) nei panni di agente immobiliare. Ne esce un film coloratissimo, con personaggi che indossano abiti sgargianti e quasi psichedelici e che ha un suo perchè giusto per la prima mezz'ora: quella in cui il regista mette in campo un leit motiv della sua filmografia a base di vampire lesbiche. Ovvero, liberandosi della componente gotica, due adolescenti in viaggio senza destinazione, mano nella mano in cerca di un rifugio dove poter esternare le loro pulsioni (omo)sessuali. Pulsioni trattate -come sempre (e nel rispetto del nuovo nome adottato)-  gentilmente, garbatamente, educatamente, teneramente. Un regista sensibile e romantico come Rollin non può trovarsi a suo agio con una sceneggiatura che poi tira in ballo gangsters e volgarità, motivo per cui questo Jeunes filles impudique è un curioso film riuscito solo a metà.

 

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"Noi viventi non siamo mai nudi – lo sguardo, la voce sono già un abbigliamento. Siamo nudi soltanto nella vergogna, quando il linguaggio fa difetto. E giustamente nella morte, che è la peggiore delle offese. Ma nemmeno i morti partivano nudi per il grande sonno. (Anche la donna non dorme mai nuda – ha sempre un gioiello, un trucco, una crema, un pensiero che le serve da abbigliamento contro l’abisso del sonno)." (Jean Baudrillard)

 

F.P. 22/08/2019 - Versione visionata: Dvd Jeunes filles impudique (lingua inglese - durata 79'28")

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