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La locanda della maladolescenza

Regia di Bruno Gaburro vedi scheda film

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La recensione su La locanda della maladolescenza

di undying
5 stelle

Bruno Gaburro, celato dietro nome fittizio, gira un erotico distribuito anche in versione hard. Nonostante un cast di attori piuttosto allo sbaraglio, e ad una trama inesistente, La locanda della maladolescenza riesce a farsi seguire piacevolmente, raggiungendo l'obiettivo di stuzzicare il lato voyeuristico dello spettatore.

 

locandina

La locanda della maladolescenza (1980): locandina

 

L'orfana Laura (Marcella Petrelli), dopo un'esperienza in un istituto religioso, si trova per necessità ospite di Marta (Paola Montenero), ex tenutaria di un bordello ora convertito in hotel. Costretta a prostituirsi e ad accettare le situazioni più scabrose, Laura trova inaspettato soccorso in un cliente dell'albergo, Andrea (Carlo De Mejo), senza sapere che questi, sotto mentite spoglie per indagare, è in realtà il suo fratellastro.

 

"Che ne sai tu degli uomini? Da retta a me, che li conosco bene quei bastardi!" (Marta si rivolge a Laura, nel tentativo di allontanarla da Andrea)

 

scena

La locanda della maladolescenza (1980): scena

 

Dietro alla regia dello sconosciuto Marco Sole (accreditato sui titoli di testa) si nasconde in realtà Bruno Gaburro. Non è difficile capirne i motivi: siamo agli albóri del porno in Italia e, al pari di Joe D'Amato, altri registi girano film in doppia versione. Film drammatici, gialli, horror e persino western. Tentativi sperimentali "filmati" a volte sorprendentemente bene che, inaspettatamente, mostrano per una manciata di secondi un pene in erezione, una vulva aperta, un blowjob o una penetrazione. Veri e propri carpe diem inseriti abusivamente solo in proiezione (cioè celati alla prova del visto censura), cosicché certi film presentavano -a seconda del cinema in cui venivano proiettati- l'una (soft) o l'altra (hard) versione. Gli inserti, generalmente girati da anonime controfigure, talvolta invece appaiono coerenti. La discriminante è la presenza, nel cast, di una o più attrici porno. La locanda della maladolescenza non si discosta dalla media dei pionieristici tentativi di sfruttare il lato voyeuristico dello spettatore: qui la versione estrema dura 84'39", presentando quindi una manciata di minuti (tre per l'esattezza) contenenti scene di sesso esplicito.

 

scena

La locanda della maladolescenza (1980): scena

 

La cliente "pagante" che prima fa sesso con un uomo senza farsi toccare, poi assiste al rapporto di quest'ultimo con Laura, è interpretata da Guia Lauri Filzi (foto sopra), al pari di Marina Hedman o Ilona Staller una delle primi attrici italiane di hard. Ragion per cui in questo -raro- caso la coerenza tra le scene erotiche e quelle più spinte non trova soluzione di continuità, ovvero non sono evidenti tracce di manipolazione dovute ad inserti posticci. Liberandosi dai pregiudizi, spesso causa di ingiuste (sotto)valutazioni cui certi titoli sono andati incontro, va detto che La locanda della maladolescenza è un film molto ben girato da Gaburro, con macchina da presa sempre in fluido movimento, ben fotografato e sorretto da un ritmo mai frenato da momenti fiacchi.

 

scena

La locanda della maladolescenza (1980): scena

 

La Petrelli, pur partecipando a scene che sconfinano dall'erotico per accedere alla zona hard (una masturbazione con inserzione delle dita ed un principio di penetrazione), viene ripresa da Gaburro con certo garbo e da calcolati punti macchina che ne risaltano le abbondanti e graziosissime forme. In particolare, da cardiopalma, figura la scena che la vede in tenuta da sexy cameriera, scrutata e poi palpata dall'anziano paralitico (scena poi rivelatasi un sogno dell'uomo). Con questo non si vuole certo dire che ci troviamo di fronte a un capolavoro, ma nemmeno a quello che quasi tutte le recensioni -basate su giudizi prevenuti- negli anni hanno inappropriatamente detto del film. I maggiori limiti arrivano da un cast poco convincente, a cominciare dalla scialba Montero, qui con un fisico ai limiti dell'anoressia, per proseguire con l'interpretazione della Petrelli. Mentre il figlio di Alida Valli, Carlo De Mejo, offre in questa circostanza una delle sue migliori rappresentazioni, mostrandosi turbato da sentimenti contrastanti (attratto dalla sorella innamorata, in quanto all'oscuro della parentela). I dialoghi minimalisti poi si adattano alla finalità di un prodotto puramente erotico. Da segnalare che di Enzo Robutti (accreditato nel cast su imdb) non v'è traccia, mentre (se la memoria non inganna) il doppiatore dell'anziano paralitico ha il tono di Emilio Cigoli, storico alter ego vocale di Vincent Price.

 

scena

La locanda della maladolescenza (1980): scena

 

"Una cosa è certa: il peggiore dei pompini sarà sempre meglio, per dire, della più profumata delle rose… del più fantastico dei tramonti. Delle risate dei bambini. Io non credo che leggerò mai una poesia bella quanto uno di quegli orgasmi che ti mandano a fuoco, ti fanno venire i crampi al culo, ti inondano le budella. Dipingere un quadro, comporre un’opera, sono tutte cose che fai per riempire il tempo tra una scopata e l’altra." (Chuck Palahniuk)

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