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Il padrone delle ferriere

Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film

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La recensione su Il padrone delle ferriere

di mm40
3 stelle

Gaston, pur amando Claire, sposa Athénais. Claire di rimando sposa Philippe, pur non amandolo. Philippe si rassegna al ruolo da comprimario, mentre fra Claire e Athénais scoppia la tensione. Solo un duello fra i due uomini potrà rimettere le cose a posto.

Erano anni di superlavoro, quelli, per Anton Giulio Majano: egli fu infatti fra i primi registi a dirigere per la televisione di Stato, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, e fu così che nel 1959 si ritrovò a licenziare ben tre adattamenti di classici (fra cui L’isola del tesoro) per il piccolo schermo e due pellicole per quello grande: la commedia Lui, lei e il nonno, con Walter Chiari e Yvonne Furneaux, e questo Il padrone delle ferriere. Un altro titolo di derivazione letteraria, insomma: dall’omonimo romanzo di Georges Ohnet, 1882, con un adattamento dello stesso regista ecco che prende vita questo feuilleton che spinge alla massima potenza su sentimenti facili e prevedibili dinamiche sociali di una Francia ormai antiquata già all’uscita del film, e oggi ancora più distante e quindi meno avvincente. Amori non corrisposti, matrimoni di convenienza, un senso dell’onore gigantesco da difendere in ogni modo possibile; quasi contemporaneamente Pietro Germi stava girando Divorzio all’italiana (uscirà nel 1961), che saprà doverosamente aggiornare questo tipo di argomenti presso il grande pubblico. Majano, intendiamoci, fa il suo dovere e i collaboratori lo aiutano a confezionare un’opera esteticamente gradevole (Mario Montuori per la fotografia, Nino Baragli per il montaggio, Ivo Battelli per le scenografie, Angelo Francesco Lavagnino per la colonna sonora), così come non potrebbe esserci molto da eccepire, pur nella loro recitazione impostata, pomposa, anche sugli interpreti: Virna Lisi, Antonio Vilar, Wandisa Guida, Dario Michaelis, Guido Celano, Evi Maltagliati, Ivo Garrani, con particine anche per Mario Girotti, cioè il futuro Terence Hill, e Riccardo Fellini, fratello del più celebre Federico; eppure non c’è niente da fare: Il padrone delle ferriere risulta un polpettone per giunta fuori tempo massimo. 3,5/10.

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