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La madre dello sposo

Regia di Mitchell Leisen vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La madre dello sposo

di darkglobe
7 stelle

Una buona e non troppo nota commedia di Leisen

Commedia di Mitchell Leisen (il regista più odiato da Wilder, dato il modo in cui tarpava le sue sceneggiature).
Il giovane laureato in carriera Val McNulty (John Lund) lavora come impiegato di concetto nella fabbrica di macchine utensili del ricco Kalinger (Larry Keating) e conosce Maggie (Gene Tierney), figlia di un ambasciatore. I due in breve tempo decidono di sposarsi, tra il disappunto della altezzosa e snob madre di lei, Fran (Miriam Hopkins), informata del fatto in vacanza a Venezia, quello della collega Betsy (Jan Sterling) che ha per Val un debole e quello di Kalinger figlio (James Lorimer), un ubriacone che si era già proposto in sposo alla bella Maggie e che non perderà occasione per ostacolare la coppia.
Nel frattempo Ellen (Thelma Ritter), madre di Val, lascia per debiti la bottega dove vende hamburger, per raggiungere il figlio, il quale cerca di mascherare a tutti la umile origine familiare. Ellen viene erroneamente scambiata per una cuoca proprio da Maggie e si fa a quel punto assumere per darle una mano nei preparativi culinari per la festa post nuziale a cui sono invitati anche i Kalinger. La situazione si complica quando a casa dei due sposini si presenta a vivere anche la madre di Maggie.

In questo film si ironizza sulle differenze tra classi sociali, un tema su cui un regista come La Cava qualche decennio precedente aveva conquistato la propria fama cinematografica. Con Leisen ovviamente si respira l'aria dei grandi registi della commedia americana di metà secolo, pur se con quella certa riluttanza a spingersi oltre il confine dell'irriverenza propri di un Lubitsch o appunto di un Wilder.
Il ritmo è comunque buono, condito da un intreccio continuo di fatti nuovi e complicazioni varie e da una certa ironia velatamente amara.
Molto brave sia l'avvenente Tierney che Thelma Ritter (nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista), la quale ultima, quando presente, domina la scena svolgendo il ruolo della donna saggia che, in virtù delle sue umili origini, tratta in maniera diretta e schietta un po' tutti, compreso il ricco Kalinger che proprio per questo ne rimane addirittura colpito.
Una commedia in sintesi gradevole che sembra resistere senza troppi affanni al tempo.

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