Trama
Turi, orfano di padre, si reca dal suo paesino nell'interno della Sicilia ad Acireale per lavorare in un bar, ospite di Don Carmelo. Turi conosce Don Saverio, un vecchio puparo, che lo prende con sé nella scuola dei manovratori, primo passo per diventare puparo. Da quel momento Turi vive le vicissitudini del teatro e la sua decadenza: il pubblico tradizionale (siamo negli anni '60) si allontana infatti dal teatro che rischia di chiudere. Resta l'alternativa degli spettacoli per turisti, ma Don Saverio non ne vuole sapere. Turi per colpa di Eusebio, capo dei manovratori, viene ingiustamente accusato di appartenere a una banda di tombaroli che saccheggia le tombe della Magna Grecia. Turi si rifiuta di fare i nomi dei colpevoli e viene mandato in riformatorio. Quando tornerà in Sicilia a 18 anni, accetterà in un primo tempo di far parte della cricca di Don Alfonso, ma in seguito aiutato dalla sua ragazza Concettina, alla quale è legato fin dall'infanzia, troverà la forza di redimersi, si opporrà a Don Alfonso e in una drammatica lotta nel teatrino dei pupi impedirà ad Eusebio di portare via al puparo un Rinaldo di mirabile fattura. Purtroppo durante la lotta si verifica un corto circuito, il teatro brucia con tutti i suoi stupendi pupi e nell'incendio il puparo trova la morte. Prima di morire confida a Turi che Rinaldo non è un bandito ma l'espressione autentica dell'animo popolare siciliano. Turi, rifiutando ormai ogni compromesso con Don Afonso, parte con Concettina verso l'interno della Sicilia per ridare vita alla più antica forma di espressione popolare siciliana: il teatro dei pupi.
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