Regia di Dario Argento vedi scheda film
'Terrificante' adattamento di Dario Argento dal romanzo di Gaston Leroux, del quale conosco la versione muta di Rupert Julian con Lon Chaney nella parte del fantasma e la rock-opera di Brian DePalma: sceneggiatura (di Argento e - udite udite - Gerard Brach, collaboratore abituale di Roman Polanski) che ha la pecca maggiore nello stravolgere il protagonista maschile (Julian Sands, piuttosto incolore) e di conseguenza svuotare di sgnificato tutte le tematiche a lui connesse, trasformandolo in un individuo alto e robusto, un animalista ante litteram, che vive con i topi che da neonato l'avevano salvato e brama per la sua protetta Christine (Asia Argento), dialoghi spesso ridicoli (''vaffangul, ommemmerda'' con cui il soprano interpretato dall'abbondante Nadia Rinaldi apostrofa un'impresario sarà stato sicuramente preso pari pari dal libro!) e quello che è peggio un'assenza pressoché totale di idee di regia.
Questa è la cosa più sconfortante, perché in ogni film argentiano, anche in quelli meno riusciti, dall'esordio fino al suddetto, la componente visiva compensava le lacune presenti in sede di storia e recitazione, regalando più volte pagine di grande cinema e brividi di sana paura.
Nel 'Fantasma dell'opera' la componente mélo fa sorridere, mentre quella che dovrebbe essere horror in realtà fa ridere di gusto.
Capitolo a parte merita la sciagurata prova della figlia del regista Asia: possiede un talento comico che non ravvisavo in un'attrice italiana dai tempi di Monica Vitti, ma purtroppo la sua è una comicità involontaria. Quando 'canta' sul palcoscenico, atteggiandosi a diva della lirica, è trash allo stato puro: almeno se il padre l'avesse inquadrata in campo lungo, le avrebbe risparmiato tali figure.
Buone la fotografia (Ronnie Taylor) e la scenografia (Antonello Geleng, esperto del genere) e non memorabile la colonna sonora del ricorrente Ennio Morricone.
Voto: 4.
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