Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Dopo il massacro subito dagli americani il 6 giugno del 1944 durante lo sbarco ad Omaha Beach, in cui periscono tre dei quattro fratelli Ryan, il capitano John Miller (Hanks) riceve l'ordine di riportare immediatamente a casa l'unico superstite della famiglia Ryan, James Francis (Damon), paracadutato in Normandia oltre le linee nemiche. Il capitano parte all'ostinata ricerca del soldato Ryan, ma questo - una volta appresa la verità sul destino dei suoi fratelli - non ne vuole sapere di tornare a casa, combattendo con i tedeschi un'ultima, decisiva battaglia.
Scritto da Robert Rodat, Salvate il soldato Ryan è uno dei film di guerra più cruenti mai visti al cinema. L'osannatissima scena iniziale - 24 minuti di ferocia bellica mostrata in tutta la sua fisicità - fa il paio con la battaglia che Miller e i suoi ingaggiano con i tedeschi in sottofinale. Come in tutti i film di Spielberg, c'è grandissimo mestiere e la qualità della messa in scena delle battaglie è un saggio da manuale del cinema. Come in tutti i film di Spielberg, anche Salvate il soldato Ryan gronda retorica. I tedeschi sono poco più che macchiette, i francesi non esistono neppure e la bandiera a stelle e strisce, che sventola maestosa in apertura e chiusura del film, è lì a ricordarci la grandezza e l'umanità del popolo americano. 5 Oscar: regia, fotografia (Janusz Kaminski), suono (Ronald Judkins, Gary Rydstom, Gary Summers, Andy Nelson), effetti speciali sonori (Gary Rydstom, Richard Hymns), montaggio (Michael Kahn).
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