Regia di Don Roos vedi scheda film
L'esordio alla regia del già sceneggiatore Don Roos è una commedia acida e volutamente fastidiosa e ammiccante, che mette alla berlina (riproponendolo insieme scombinandolo e camuffandolo) un certo tipo di cinema medio, imbastardendolo di dialoghi pungenti, voce narrante in prima persona che si rivolge allo spettatore infastidendolo, irritandolo e insieme facendolo ridere ed essere ambiguamente compartecipe. Un modo di fare forse da stronzi o da furbetti, ma la protagonista è comunque una stronza (almeno per il 99 % della storia) e in fondo il film fa pensare ai suoi stessi meccanismi in modo arguto e sfacciato, persino ingannatore e truffatore, soprattutto ad esseri umani un po' stupidotti, o complessati, ricattatori, omicidi, invidiosi, gelosi e insieme fragili, bisognosi, ironici, insomma esseri umani di cui si evidenziano i difetti. Operazione ambigua, che non si sa bene come prendere, ma che comunque diverte e fa riflettere sugli stereotipi mettendoli in mostra deformati e sul bisogno di affetto di ognuno, continuamente sballottati da diverse concezioni e considerazioni del sesso, l'idea fissa che ci logora e che dovremmo considerare senza tabù, paure, pregiudizi e/o ideologie offuscanti.
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