Regia di Stefano Salvati vedi scheda film
Poca sostanza e tante canzoni degli 883: da un regista di videoclip e dal clan Cecchetto (produttore anche del film), un prodotto bolso che suona come un insulto ai venti-trentenni degli anni '90: retorica fasulla, buonismo di maniera, una finta ingenuità che mal si digerisce. E' solo un prodotto promozionale o poco più, d'accordo, ma ciò non toglie che venga considerato a tutti gli effetti un 'film', nonostante le evidenti carenze. Innanzitutto attoriali: i dilettanti allo sbaraglio fanno pena, ma i vip-guest star sono persino peggio (Sabrina Salerno che recita ovviamente con le tette, la Merz con le cosce, poi ancora Jovanotti e Saturnino e infine Natalia Estrada in un ruolo angosciantemente autodileggiante, in cui rifiuta un ragazzo che si vanta di essere ricco - lei che ha fatto coppia per anni con tale Paolo Berlusconi). Con grave rammarico aggiungo che nei titoli di coda c'è anche Jimmy il Fenomeno, ma nella versione tv che ho visto non compare mai. Avrebbe senz'altro alzato il livello medio della questione - e purtroppo senza ironia.
Paesino di provincia, ai tavolini del bar Jolly blu si avvicendano i ragazzi del posto, ognuno con le proprie storie: quello che esce con la superbellona, quello che tenta la fortuna nel cinema, quello che sfonda come cantante... Quando una legge incomprensibile minaccia di far chiudere il bar, i ragazzi si riuniscono per evitare la sciagura. E ci riescono.
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