Regia di Vincent Ward vedi scheda film
Il regista Vincent Ward opta per una filosofia mielosa e spicciola, adoperando validissime scenografie, che però finiscono per non "far respirare" il film.
Al di là dei sogni può sembrare un oggetto non identificato, ma alla fine è più identificabile di quello che sembra: è uno di quei film che con storia strappalacrime ricca di tragedie gratuite e filosofia spicciola cerca di commuovere le platee cinematografiche nella maniera più patetica possibile.
In questo caso il regista Vincent Ward ha deciso di potenziare il tutto chiamando un attore come Robin Williams (per la cronaca, uno dei miei preferiti di sempre e che è stato uno dei pilastri della mia infanzia, ma quante volte lo abbiamo visto in film dalla morale tutto sommato melensa e risaputa? Rispondo io: troppe!) e scegliendo il tema della vita ultraterrena, con dei rimandi evidenti a Ghost - Fantasma, e chiamando i migliori scenografi sul mercato per tratteggiare le dimensioni eteree.
I pregi ci sono, già citato l'ottimo Robin Williams e la sua controparte Annabella Sciorra molto in parte, e le già citate scenografie suggestive. Le stesse scenografie però sono anche un difetto evidente, in quanto finiscono per non "far respirare" il film, stuccando e rendendolo di difficle visione.
Se a questo aggiungiamo, come detto prima, filosofia spicciola con frasi più degne dei cioccolatini e un ritmo al di sotto dello zero e otterrete un film assolutamente bocciato.
Voto: 4,5/10.
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