Regia di Vincent Ward vedi scheda film
Penso che la morte sia uno degli argomenti più difficili da trattare. Questo perchè non sappiamo di cosa parliamo,è una scatola,sigillata,appoggiata sulle nostre teste che ci viene data quando veniamo al mondo e che si apre solo quando anche noi ne entriamo a far parte,cioè quando è troppo tardi. Eppure è un mistero che ci affascina da sempre. Esatto,affascinati da ciò che è buio,da ciò che non si vede. Curiosi per lo più. Spesso le persone tendono ad affrontarlo,questo buio. E altrettanto spesso finiscono per fare rappresentazioni pacchiane,giocose o non significative del tema. Penso che il film tratti la morte molto superficialmente. Penso che sia presuntuoso ritenersi capaci di riuscire ad ammaliare,interessare e far percepire alle persone i segreti mistici che racchiude. Inoltre la rappresenta come un gioco. Questo secondo me mostra nel regista più paura che libertà,come vorrebbe far sembrare. Sia che sia brutta,sia che sia bella è una dimensione che tutti vorrebbero evitare,almeno mentre c'è ancora vita,per noi stessi e per gli altri. Lascia situazioni a metà,lascia progetti,lascia emozioni. Spesso cattura persone che hanno ancora davanti una vita che merita di essere vissuta. Tratta molto da vicino il tema di Dio,come se fosse un sostegno per la storia. Come se il regista non fosse capace di tenere un certo equilibrio. Tutto questo per dire che per me è il solito film strappalacrime,il quale tenta disperatamente di colpire il pubblico tramite il tema macabro. Mi fa alquanto schifino. Smettetela di criticarvi a vicenda,sciocchi. Un film può benissimo piacere o non piacere,come i gusti dei gelati :)
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