Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Questo terzo film tratto dalla raccolta di racconti "Stagioni diverse", di Stephen King ,non convince troppo.Tra l'altro, il racconto che lo ha ispirato è probabilmente il più incisivo dei quattro,e la contrapposizione di due "mostri" dall'aspetto apparentemente normale, poteva generare un capolavoro dell'Angoscia sullo schermo.Ma Synger,pur mostrando anche qui una buona tecnica,e confermando una disinvolta abilità nel girare, toppa l'effetto-suspence:la malvagità perversa dei due protagonisti non emerge a poco a poco,ma viene fuori senza mezzi termini,il rapporto tra il vecchio nazista che s'inebria dei ricordi in cui esercitava crudelmente il potere,e il ragazzo che morbosamente attinge alla sua inumanità è reso spesso in modo approssimativo.C'è una felice ambientazione,è vero, in una provincia quieta ove vengono realizzati atti di una cattiveria agghiacciante quanto assurdamente metodica (come il nazismo in Germania), el'interpretazione di McKellen è buona,anche se non ha reso al massimo la sottile perfidia del vecchio infame:però,anzichè risolversi in un memorabile apologo sul Male insito nell'uomo,rimane un dramma a tinte forti a momenti riuscito,a momenti meno.
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