Regia di Cate Shortland vedi scheda film
Non è che si sentiva l’esigenza di dare un capitolo tutto suo alla “Vedova Nera”eh, la Vendicatrice più umana di tutte insieme a “Occhio di Falco", interpretata da Scarlett Johansonn nel MCU, in una continuity che dura da una decina d’anni circa e che ha oramai proiettato l’attrice nell’olimpo delle super star mondiali.
Dunque, siamo a livello temporale fra il secondo ed il terzo “Avengers” e la vedova è costretta ad un esilio forzato a causa della mancata sottoscrizione degli accordi di Socovia (Gli Avengers devono esser controllati dal governo!). Una serie di circostanze la porteranno a confrontarsi con il proprio passato, a riallacciare con la sua vecchia famiglia, a chiudere i conti con un malefico Villain.
Accompagnato da un digitale per nulla all’altezza, il film soffre la mancanza di personalità della Johansonn, molto più efficace in ruoli da sparring che in quelli da protagonista. La scena le è frequentemente rubata con facilità sia dalla sorellina che dal padre (David Harbour) in un ruolo di piacevole sudiciume, il super soldato russo che vive nella/della competizione con Capitan America; probabilmente la cosa più riuscita del film. Cancellata qualsiasi epica a favore di un ironia che salva il salvabile, la regista restituisce la centralità del racconto solo e soltanto alle donne. Un blockbuster tutto virato al femminile che non stupisce né annoia e che comunque non perde occasione per sparare contro le ignobili manovre del governo russo, che crea famiglie a tavolino e poi le distrugge senza alcuna remora.
Avanti il prossimo .
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