Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Nelle intenzioni di Scola era un film manifesto di critica sociale ed intellettuale, e l’operazione è riuscita solo in parte, pur essendo il film nel suo insieme di discreta efficacia, ma più che altro per una visione degli appartenenti ai settori, presi in considerazione. L’idea di farne una Dolce Cita degli anni ’70 poteva essere giusta, ma quello che incide di più è lo schematismo che rende l’argomento troppo a tema, e non dà il necessario slancio per decollare in pieno. I personaggi portati a simbolo di un momento e di un contesto sanno di artificiosità, personalità simboliche, anche se in mano ad altrettanti attori che sanno gestire al meglio i loro ruoli. Una società in crisi, fatta da uomini, in cui l’elemento femminile fa solo da sfondo e proprio per questo la crisi arriva inesorabile e condanna i suoi protagonisti ad un decadenza senza speranza, chi nel dramma e chi nella perpetua mediocrità. Temi forti ed importati, ma ripeto senza il filo giusto del racconto corale, ma solo una tesi che mostra da ogni lato la sua origine oratoria e declamatorio, nonché moralistica. Temi interessanti e tentativo da parte di Scola di superare la commedia all’italiana, ma ancora la messa a fuoco non è quella giusta.
una storia troppo dimostrativa
idea buona realizazione perde qualche colpo
bravissimo e diverso nel ruolo del produttore
un personaggio molto diverso, quasi timido, molto efficace
uno scrittore e scenggiatore isterico , ottimo
il ruolo la giustica, come sempre, ma alle volte le sue battute sono davvero stonate
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