Siamo a Roma su una terrazza dove un gruppo di amici e conoscenti, tutti appartenenti alla borghesia, si ritrova per passare le serate d'estate. C'è Enrico, uno sceneggiatore in crisi, Amedeo, produttore cinematografico che si è fatto dal nulla, assolutamente privo di cultura. Poi c'è Galeazzo, tornato dal Venezuela per trovare gli amici e un lavoro, e Mario, un deputato del Partito Comunista.
Note
Il film di Scola, impietoso e misogino ritratto autocritico della borghesia di sinistra, rimane ancora oggi uno dei migliori del regista. Commedia amarissima e consuntiva, con una acuta sceneggiatura di Age e Scarpelli.
Film pretenzioso che promette tanto e mantiene poco o nulla. I soliti luoghi comuni espositivi del regista riaffiorano qui in modo più irritante del solito, relegando lo spettatore in un circolo vizioso di pseudo-critica di una elite più che ristretta e in cui difficilmente si poteva rispecchiare perfino l'uomo medio dell'epoca. Figurarsi a posteri
Film che parla della crisi di alcune persone che si ritrovano su una terrazza assurte a modelli di alcuni stereotipi. Non trasmette e non empatizza ma racconta una storia che ha la pretesa di denunciare cose che abbiamo sempre saputo essere sbagliate. Film retorico ed invecchiato malissimissimo. Sconsigliato e ad oggi inutile. Voto 4.
Si sa, dove falliscono le rivoluzioni non c’è posto per il tragico, una voce che emerge dal chiacchiericcio indistinto esclama: “ Siamo tutti personaggi drammatici che si manifestano solo comicamente”.
Riuscito quadro amaro sulla borghesia intellettuale romana raccontato in 5 diversi episodi da 5 diversi protagonisti, durante una serata mondana che si svolge in una bella terrazza.
Un giudizio autorevole all’uscita del film, Lino Miccichè:
"Sembra e vuole essere una, sia pur sorridente, radiografia della condizione intellettuale e borghese, ma è soltanto un quadretto della condizione pseudointellettuale e sostanzialmente piccoloborghese dell'intellettualità cinematografica".
D’accordo sull’'intellettualità… leggi tutto
Nelle intenzioni di Scola era un film manifesto di critica sociale ed intellettuale, e l’operazione è riuscita solo in parte, pur essendo il film nel suo insieme di discreta efficacia, ma più che altro per una visione degli appartenenti ai settori, presi in considerazione. L’idea di farne una Dolce Cita degli anni ’70 poteva essere giusta, ma quello che incide di più è lo schematismo… leggi tutto
Commedia corale, fiacca e priva di mordente. Un passo falso di Scola dopo aver realizzato alcuni capolavori del cinema italiano anni 70. Scola è (era) un regista ambizioso, capace anche di sperimentare sul linguaggio filmico, manipolando spazio e tempo ("La famiglia"), fondendo immagini di repertorio, melodramma e teatro brechtiano ("C'eravamo tanto amati"), utilizzando il sonoro in maniera… leggi tutto
Il cinema di Scola è idealistico e idealizzato, intellettualmente onesto e genuinamente di denuncia. Però, al tempo stesso, irrimediabilmente e noiosamente ripetitivo, pretenzioso e a mio avviso ampiamente sopravvalutato.
La terrazza, C'eravamo tanto amati, Splendor sembrano null'altro che rielaborazioni e ripetizioni. Perfino Il viaggio di Capitan…
Il blocco dello scrittore di un Trintignant mai così esistenzialista e cupo
Il disincanto di Mastroianni verso il giornalismo, i colleghi e le donne che un tempo trovava agevole affascinare
Le lacrime di Tognazzi davanti a Casablanca trasmesso in tv
Quella tv in cui ormai Reggiani non si rispecchia più e che lo condurrà ad un atto estremo…
Non vedo abbastanza film italiani. Anzi riformulo. Non vedo abbastanza vecchi film italiani. Soprattutto considerando che ogni volta che succede, ne rimango… segue
Non sono d'accordo con chi lo giudica un film retorico ed invecchiato. I recenti accadimenti politici e i risultati delle elezioni degli ultimi dieci anni dicono che così non è. I candidati alla segreteria del Partito Democratico, e molti suoi elettori, si stanno interrogando sui motivi per i quali il partito ha perduto il voto della base popolare: ebbene, credo che la visione di…
Alcuni esponenti dell'alta borghesia romana amano riunirsi, discorrere e mangiare insieme nella terrazza di un sontuoso appartamento in centro città. Sono intellettuali, imprenditori dei media, politici; pur avendo raggiunto visibilità e prosperità economica, i bilanci delle loro vite non sono positivi. Enrico è un creativo in crisi d'idee; Luigi, un giornalista in…
La padrona di casa batte le mani per chiamare gli invitati a consumare una cena all’aperto: si mangia, si chiacchiera, si discute, si litiga. Poi ognuno torna alle proprie vite e alle proprie miserie: Trintignant, sceneggiatore in crisi d’ispirazione, non riesce più a scrivere; Mastroianni, giornalista che non crede più in niente, cerca invano di recuperare il rapporto…
Lo scrivere. Anzi, il nonscrivere. Quello di Enrico (Jean-Louis Trintignant), in mancanza di idee, bloccato davanti al suo nuovo strumento di lavoro, una sigaretta dopo l’altra, la frustrazione e l’ansia, Emanuela (Milena Vukotic) gli porta un caffè, lui si versa lo zucchero sulle lenti degli occhiali, le telefonate di un produttore (Amedeo, Ugo Tognazzi), Trintignant è…
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Commenti (6) vedi tutti
Film pretenzioso che promette tanto e mantiene poco o nulla. I soliti luoghi comuni espositivi del regista riaffiorano qui in modo più irritante del solito, relegando lo spettatore in un circolo vizioso di pseudo-critica di una elite più che ristretta e in cui difficilmente si poteva rispecchiare perfino l'uomo medio dell'epoca. Figurarsi a posteri
leggi la recensione completa di Souther78Film datato, pessimo audio, dialoghi incomprensibili. Voto 4 meno meno.
commento di FabiousFilm che parla della crisi di alcune persone che si ritrovano su una terrazza assurte a modelli di alcuni stereotipi. Non trasmette e non empatizza ma racconta una storia che ha la pretesa di denunciare cose che abbiamo sempre saputo essere sbagliate. Film retorico ed invecchiato malissimissimo. Sconsigliato e ad oggi inutile. Voto 4.
commento di ivanobluSi sa, dove falliscono le rivoluzioni non c’è posto per il tragico, una voce che emerge dal chiacchiericcio indistinto esclama: “ Siamo tutti personaggi drammatici che si manifestano solo comicamente”.
leggi la recensione completa di yumeRiuscito quadro amaro sulla borghesia intellettuale romana raccontato in 5 diversi episodi da 5 diversi protagonisti, durante una serata mondana che si svolge in una bella terrazza.
commento di marco biE' un ritratto grandissimo, impietoso, arcigno, cinico e sarcastico di una classe sociale e di un'epoca in crisi.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti