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Il grande colpo dei sette uomini d'oro

Regia di Marco Vicario vedi scheda film

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La recensione su Il grande colpo dei sette uomini d'oro

di mm40
4 stelle

Replica immediata o quasi del buon successo di pubblico dei Sette uomini d'oro, che aveva sempre Vicario come regista e sfoggiava lo stesso tris d'assi del cast: Leroy-Podestà-Moschin; qui c'è inoltre Enrico Maria Salerno, nei panni del clone di Fidel Castro (il personaggio non viene chiamato così, ma è evidente che è il dittatore cubano il riferimento). Tutto ciò che era presente nel primo capitolo, qui viene ribadito: avventura, discreto ritmo, personaggi un po' leggerini, la giusta suspence. In più, un pizzico di esotismo (la giungla, la natura vergine) ed una tinta di farsa sul quadro complessivo: la gag del richiamo segreto rappresentato da un rutto è perfino volgarotta e pare un po' fuori luogo. Soggetto e sceneggiatura firmati dal regista stesso, cast tecnico buono (montaggio di Nino Baragli, musiche very sixties di Armando Trovaioli, qui Trovajoli), fra gli altri interpreti Gabriele Tinti e Maurice Poli. Al di là dell'operazione commerciale - pur accurata - non rimane d'altronde granchè. 4,5/10.

Sulla trama

Sette astuti professionisti del furto finiscono nelle mani del governo americano; invece del carcere, viene loro proposta una pericolosa missione: destituire un dittatore centramericano. I sette accettano, ma quando si trovano nel paesino del dittatore preferiscono sottrarre un ingente carico di lingotti d'oro...

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