Regia di Gianni Crea vedi scheda film
Padre malato e due figli in condizioni precarie: la famiglia Settimi se la passa male. Ecco perché Dino, il figlio maggiore, decide di prendere parte a una rapina. Ma le cose non vanno come previsto e Dino, con i suoi complici, si ritrova a prendere in ostaggio una scolaresca.
Non sparate sui bambini è un interessante tentativo di cinema sociale che affonda nella realtà contemporanea, quella della delinquenza dilagante degli anni di piombo e di un’Italia in difficoltà economica, per raccontare una vicenda dai toni – seguendo il filone di massima popolarità del periodo – poliziotteschi; già i primi fotogrammi, che pescano fra titoli di notizie di cronaca nera suo quotidiani, rendono perfettamente l’idea del contesto che si vuole evocare. Popolare è la parola chiave di questa pellicola: Non sparate sui bambini (sottotitolo, che riecheggia i coevi film leggeri dell’accoppiata Corbucci/Milian: Squadra antisequestro) fa tutto il possibile per strizzare l’occhio al grande pubblico, cogliendo dal melodramma e dall’action con la stessa caparbietà, ma mostrando al tempo stesso evidenti carenze di budget che ne precludono la miglior riuscita in termini estetici. Certamente anche le possibilità dietro la macchina da presa di Gianni Crea, mestierante non fra i più noti di quei fervidi anni per il cinema nostrano, contribuiscono a sottolineare i limiti dell’opera; fra gli interpreti spiccano numerosi caratteristi di buon livello e anche qualche nome di rilievo: Giampiero Albertini, Giancarlo Prete, Eleonora Giorgi, Antonella Lualdi, Marco Gelardini. Non male le musiche, affidate all’esperto Stelvio Cipriani. La sceneggiatura è di Manuel Vita (sconosciuto o pseudonimo?), da un soggetto del regista. 2,5/10.
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