Regia di Gianni Crea vedi scheda film
Il miglior film certamente diretto da Crea e non solo fuori dall'abituale western, che mai ha potuto contare su risorse economiche passabili, dirige qui un poliziesco di rapina andata male -soprattutto per la follia del capo-, e di ostaggi, coinvolgente come autista un disperato operaio(con fratello più giovane da lui mantenuto all'università) appena licenziato dalla sua fabbrica "in crisi economica"(sempre cicliche e per i soliti, siamo nel 1977), onde fare "spending review"(un film sempre tragicamente attuale e da far vedere quindi a simpatici personaggetti che odiano lavoratori, sottopagati, disoccupati, e in genere chi ha meno, quali Cottarelli, Calenda, Meloni, Renzi, Lollobrigida, Bersani ecc. la lista sarebbe infinita), come direbbero oggi.
Egli è interpretato dal bravo doppiatore e stuntman precocemente scomparso Giancarlo Prete, in uno dei suoi rari ruoli da unico protagonista, per un poliziottesco già uscito in anni verso la fase calante del genere, dal sapore malinconico di macelleria sociale, e dal retrogusto molto acre di disperazione ed emarginazione che dà in un attimo, la non identità della disoccupazione.
Bella in questo senso la telefonata di Prete con il ministro che vuole farlo parlare con il padre ex operaio anche lui e invalido moribondo in ospedale per la silicosi in fase terminale(Giampiero Albertini), mentre egli è nella scuola d'infanzia asseragliato con il complice psicopatico ex mercenario in Africa, e la maestra Antonella Lualdi(il marito Stelvio Cipriani firma la colonna sonora-riciclo di altri suoi temi da titoli più famosi), e i bambini-ostaggi del titolo:"Ma come...cosa lei mi offre un lavoro adesso, quando sto per andare in galera!?! Ma non potevate pensare a quelli come me, fare qualcosa prima, fate qualcosa fate qualcosa, ma fatelo, prima che qualcuno non debba prendere un mitra per poter farsi ascoltare?!!"
Piccola parte per Eleonora Giorgi, e particolarità di essere stato girato nelle mie zone vicino alla Costa degli Etruschi. In una comunicazione radio nel lungo e abbastanza ben realizzato inseguimento-seppure al risparmio-, nella Giulietta della polizia si sente chiaramente citare "ha preso la provinciale per Follonica".
John Nada
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