Regia di George A. Romero vedi scheda film
Esordio al cinema di George Romero, maestro del New horror americano recentemente omaggiato al festival di Lucca. È l'unico film che ho visto di Romero, ma è una di quelle pellicole che non si dimenticano anche per chi non è un esperto dell'horror. Un film che si può leggere in chiave politico-sociale come una metafora del malessere della società americana alla vigilia degli sconvolgimenti del '68, ma secondo me il film resta memorabile soprattutto in quanto esercizio di stile sulle convenzioni del genere, che vengono scardinate con un talento davvero originale. Per essere un'opera prima a basso budget, rivela una mano registica già raffinata e intelligente che ricorre a una fotografia allucinata e ad un'ambientazione claustrofobica per aumentare il terrore irrazionale di fronte alla minaccia degli zombies. I momenti "gore" sono inseriti con perizia e le esplosioni di violenza non hanno nulla di gratuito; emerge dal film una visione di pessimismo senza rimedio, che non gli ha impedito di riscuotere un notevole successo commerciale e di dare il via ad una vera e propria saga degli zombie. Nel cast si nota la presenza dell'attore di colore Duane Jones in un ruolo da protagonista, che era decisamente insolita all'epoca; gli altri sono tutti volti poco noti e che non avranno carriere significative, ma comunque diretti al meglio delle loro possibilità da Romero.
Voto 9/10
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