Regia di George A. Romero vedi scheda film
In una cittadina della Pennsylvania, probabilmente a causa di radiazioni provenienti da Venere , i morti non sepolti ritornano in vita, provocando carneficine. Un gruppo di 7 persone è costretto a difendersi all’interno di una piccola abitazione di campagna…
Caposaldo del cinema horror, certamente tra i più citati in assoluto, “La notte dei morti viventi” è un B-movie in piena regola: girato con pochi spiccioli e poche pretese, la sua originalità ed il bianco e nero sporco (mutuato dal periodo d’oro del genere), lo hanno fatto diventare uno dei miti assoluti, non solo relativamente all’horror, ma del cinema in generale. Gli errori di montaggio sono numerosi, la recitazione scarsa e gli effetti speciali inesistenti. Eppure “La notte dei morti viventi” rifonda il genere, cambiandone le peculiarità: Romero porta il film fuori dagli schemi classici, fuori dagli studios hollywoodiani, girandolo in maniera semi-professionistica, a tempo perso nei week end e con una piccola crew tecnica. George Romero, al suo esordio, co-sceneggia un film dai picchi di tensione notevoli, mentre è certamente più carente sul piano registico, con una direzione peculiare ma sottotono (piani più stretti del dovuto, movimenti della cinepresa ingiustificatamente tarantolati e, tipico dei B-movie, con le cose migliori avvengono fuori campo)…
La qualità dei rapporti tra i forzati coinquilini ed il finale beffardo ne fanno una testimonianza del pensiero pessimistico degli autori nei confronti del genere umano e delle sue dinamiche.
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