Regia di George A. Romero vedi scheda film
Oggi,forse,non è percepibile l'impatto che ebbe "Night of the living dead" nel mondo del cinema,e c'è da dire che l'edizione italiana è poco curata nel doppiaggio,che conferisce al film una qualche scostanza:ma senz'altro,anche solo a livello di horror,è giusto tener conto che Romero ha sfondato la porta dell'inosabile.E cioè,quello che primo era alluso,divenne esplicito(non apprezzo il gore,è una volgarizzazione del cinema fantastico quanto lo è il porno puro rispetto all'erotismo),e infatti la scena più difficile da dimenticare di questa pellicola (e anche da reggere),è quella in cui gli zombies si accaniscono sui resti dei due rimasti uccisi nel rogo del camioncino,con quel rumore disgustoso di bocche che masticano,e il particolare della donna che finisce di spolpare un osso.Il film ,come dimostrano i successivi capitoli della tetralogia dei morti viventi,ha un disegno social-politico di indubbio interesse,e non ultimo figura l'antirazzismo tipico dell'autore di "Zombi".Giova,a questo film,ma anche lo limita,l'aria di pellicola semiprofessionale ,con recitazione spesso dilettantesca,che la contraddistingue e rappresenta la cifra stilistica dell'esordio del suo regista:il branco di cadaveri semoventi e affamati di carne viva,ha qualcosa di inconfondibilmente ripugnante e inesorabilmente ridicolo a un tempo.Difficile negare che ci sia del genio in questo.
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