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Sound of Metal

Regia di Darius Marder vedi scheda film

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La recensione su Sound of Metal

di alan smithee
6 stelle

PRIME VIDEO

Un batterista di musica metal-punk, scopre quasi di colpo di star divenendo progressivamente sordo, afflitto da una patologia così grave ed irreversibile da non farvi presagire altro se non abbandonare la sua professione, il suo camper con cui si spostava assieme alla sua ragazza nei vari tour in cui veniva ingaggiato, cone un certo successo.

La sordità, oltre a mettere alla berlina carriera e vita sentimentale, espone peraltro il ragazzo al 'pericolo di un ritorno alla dipendenza dalla droga: circostanza che lo convince a farsi assistere da un centro specializzato di accoglimento di persone sorde, in cui impara il linguaggio dei gesti, e trova un buon modo di rapportarsi con la comunità che vi convive.

Col tempo tuttavia, la possibilità di sottoporsi ad una delicata e costosa operazione in cui gli vengono innestati dei sensori che comunicano al cervello qualcosa di simile ai suoi un tempo assimilati dall'udito, persuade il ragazzo a tentare di recuperare la vita, affettiva e professionale, che la malattia lo ha costretto ad abbandonare dall'oggi al domani, ma costringendolo ancora una volta a fare i patti con una soluzione che non ammette ripensamenti o cambiamenti di rotta.

Opera prima di fiction del regista Darius Marder, Sound of metal vanta, tra i suoi pregi, una sceneggiatura accurata e scorrevole che si prende cura di fornirci un ritratto per nulla edulcorato o travisato da inutili melensaggini, di un calvario che affligge una persona che già a stento era riuscita a trovare una via d'uscita - grazie ad una passione e ad una solida storia sentimentale - da dipendenze completamente destabilizzanti e spesso senza via d'uscita.

Ma la vera differenza da una semplicemente accettabile medietà di prodotto, la regala, in particolare, l'interpretazione appassionata e totalizzante dell'ottimo Riz Ahmed, perfetto a rendere quel misto di risolutezza e vulnerabilità che il suo personaggio di Ruben, ben scritto e delineato già in sede di sceneggiatura, esigeva e che nel film il bravo attore, qui forse alla sua prova più matura ed ispirata, dimostra di aver saputo rendere, regalando al suo personaggio una apprezzabile aderenza e coerente realismo rispetto alle vicissitudini narrate.

 
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