Trama
Un batterista vede la sua vita e la sua relazione con la fidanzata compagna di band messe in discussione dopo aver cominciato inaspettatamente a perdere l'udito.
Approfondimento
SOUND OF METAL: UN RACCONTO DI PERDITA E CAMBIAMENTO
Diretto e sceneggiato da Darius Marder a partire da una storia di Derek Cianfrance, Sound of Metal racconta la storia di Ruben, un musicista punk-metal che, dopo anni passati in giro a suonare assoli di batteria di bar e club squallidi, ha improvvisamente una grave perdita dell'udito. La situazione non è delle più promettenti dal momento che i medici gli prospettano l'alta probabilità che le sue condizioni peggiorino ulteriormente nell'arco di breve tempo. Spaventato e incapace di nascondere ciò che sta vivendo alla compagna di band e fidanzata Lou, Ruben accetta di farsi ospitare in un centro per sordi per evitare di ricadere nell'eroina, una dipendenza dalla quale sta cercando di venirne definitivamente fuori. Adattandosi con riluttanza allo stile di vita della comunità, Ruben impara il linguaggio dei segni e insegna a suonare la batteria ai bambini sordi. Il direttore del centro, Joe, gli garantisce che, se continua a vivere secondo le regole del gruppo, la sua vita sarà soddisfacente come non lo è mai stata. Ma, dopo essere stato accolto in una comunità che lo accetta così com'è, Ruben sarà chiamato a scegliere tra il suo equilibrio e la spinta a reclamare la vita che gli apparteneva un tempo.
Con la direzione della fotografia di Daniël Bouquet, le scenografie di Jeremy Woodward, i costumi di Megan Stark Evans# e le musiche di Nicolas Becker e Abraham Marder, Sound of Metal è stato così presentato dal regista: "L'ispirazione per il film è nata mentre una decina d'anni fa lavoravo al montaggio di un progetto del collega Derek Cianfrance, con cui qualche anno dopo ho scritto la sceneggiatura di Come un tuono. Il film, un ibrido tra documentario e finzione, si chiamava Metalhead ed era incentrato sugli Jucifer, un duo sludge metal che, composto da marito e moglie, era meglio noto per le loro esibizioni ad alto volume, l'esistenza nomade e i tour sfiancanti. Nella finzione, il batterista perdeva improvvisamente l'udito. Sebbene siano passati dieci anni, quell'idea di partenza non mi ha mai abbandonato. Conservando lo spunto, ho rimesso mano alla storia ed è nato Sound of Metal, un film in cui il suono ha un ruolo predominante su ogni cosa: ogni musicista sa infatti quale correlazione vi sia tra suono ed emozione e come ogni suono vada modulato. Per far sì che la storia sembrasse credibile, ho cominciato a frequentare la comunità dei non udenti di Brooklyn, dove ho imparato che non tutti considerano la sordità come una disabilità invalidante".
"Sound of Metal è anche un omaggio indiretto alla figura di mia nonna paterna. I sottotitoli che accompagnano il film e lo rendono accessibile anche al pubblico di non udenti sono un modo per ricordare il suo impegno: avida cinefila e fotogiornalista che ha documentato i primi movimenti per i diritti civili e delle donne, a sessant'anni per effetto di un antibiotico ha perso l'udito. Da quel momento ha intrapreso una vera e propria battaglia affinché ci fossero i sottotitoli nei film che così tanto amava. Il film, inoltre, deve molto a mio fratello Abraham: musicista, cantautore e poeta, è stato per me essenziale. L'ho invitato a stare con me in una baita mentre lavoravo alla sceneggiatura chiedendogli di suonare mentre scrivevo. Chiedergli di scrivere le musiche è stato ovviamente il passo successivo".
Il cast
A dirigere Sound of Metal è Darius Marder, regista e sceneggiatore statunitense al suo debutto in un'opera di finzione. Esperto montatore, ha debuttato alla regia nel 2008 con il documentario Loot, premiato al Los Angeles Film Festival. Ha poi lavorato insieme a Derek Cianfrance e Bob Coccio alla sceneggiatura… Vedi tutto
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- Miglior montaggio a al Premi Oscar 2021
- Miglior sonoro al Premi Oscar 2021
Commenti (9) vedi tutti
Non l'avrei mai visto se non fosse stato candidato all'Oscar. Mannaggia. Preferivo non lo candidassero.
leggi la recensione completa di tobanisUn dramma consuma la propria esistenza, ti porta fuori dal mondo, come un fiume in piena ti senti perduto per sempre, ma poi subentra l'accettazione. Ma essa è un traguardo della sofferenza, purtroppo questo film non fa percepire questo doloroso percorso.Troppo didascalico. Sullo stesso argomento, emotivamente più incisivo "It's all gone Peter Tong
commento di GabryLedpiccolo prodotto in stile sundance, affronta con la sottile compostezza del suo eroe il tema dell'incomunicabilta imposta dagli eventi, senza cadute di tono, per una volta meglio di quello che dice alan smithiee
commento di carloz5Marder con questo suo lavoro riesce a coinvolgere e persin angosciare con le vicissitudini di un batterista metal che sprofonda nella sordità. Il ruolo ambiguo giocato dalla sua compagna contribuisce ad interpretare il film anche come metafora della solitudine esistenziale che caratterizza la vita moderna.
commento di bombo1Un gran bel film sui cambiamenti che ci impone la vita.
leggi la recensione completa di Roberto T.Scritto da Derek Cianfrance e diretto dall’esordiente Darius Marder, Sound of Metal è una parabola esistenzialista interamente arpeggiata sui chiaroscuri degli stati d’animo del protagonista. A qualche eccesso di dilatazione temporale fa da contrappeso un impeccabile lavoro sul suono, che restituisce pienamente la condizione di disagio di Ruben.
leggi la recensione completa di barabbovichE' la storia di un batterista metal alle prese con un'improvvisa sordità che gli cambierà la vita. Uno strano piccolo film, scarno e coinvolgente. Una piacevole sorpresa.
leggi la recensione completa di brianwilsonFilm che affronta molte più tematiche di quelle che la trama possa far supporre. Scritto con gran classe e ben interpretato, riesce ad essere straordinariamente drammatico e profondo, ma mai patetico o strappalacrime. Se ne avete la possibilità, vederlo con l'audio in cuffia è senz'altro raccomandato
commento di Utente rimosso (delaroche)Bel film. Triste e reale. A volte disturbante. Il metal non c'entra niente, qui si parla di un vero e proprio incubo, l'incubo di ogni musicista
commento di Ottiperotti