Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
La storia di un ragazzino di nome Novecento che cresce su una nave che attraversa l'Atlantico. Arriverà a più di trent'anni senza mai esser sceso da essa.
E' forse il film di Tornatore dove la scenografia e lo stile prevalgono su trama e contenuto più di ogni altro. Certo, le musiche di Morricone sono eccellenti, le scenografie sono imponenti, le scene di massa idem, lo stile, aulico e poetico, ricorda persino un po' l'ultimo Sergio Leone e cadute di ritmo non si avvertono. Ma per il resto? Per il resto ho trovato il film debole; è debole nei dialoghi (talvolta rincorrono lo stereotipo puro), nella definizione dei personaggi (molto incolori, se non anch'essi stereotipati) e persino la trama, dopo la sorpresa iniziale, perde d'interesse e va avanti a fatica (considerando anche che il film dura quasi tre ore). Qua e là si sentono i brividi rincorrerci la schiena, ma non sono brividi d'emozione, sono brividi dettati dal budget, dai colori, dalle incredibili scene all'interno della lussuosa nave, dell'oceano gonfio di onde e delle musiche del sempre grande Morricone. Persino il monologo di Novecento che precede la fine (un discreto Tim Roth, molto meno affascinante del suo personaggio) ed il finale, viste le premesse, appaiono deludenti. Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:2 tensione:2
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