Regia di Hideaki Anno, Kazuya Tsurumaki vedi scheda film
Neon Genesis Evangelion Death & Rebirth + The End of Evangelion – La Recessione.
Ovvero: fate chiavare il povero Hideaki Anno
Agli inizi degli anni 2000, MTV provò a proporre qualcosa di diverso trasmettendo alcuni anime, tra i quali Neon Genesis Evangelion, una cosa che per molti nerd del periodo fu paragonabile a una rivoluzione culturale. Prodotti che prima potevano essere solo acquistati da super appassionati per poi essere visti rigorosamente a casa nella solitudine del proprio 15 pollici, ora venivano proposti al grande pubblico televisivo. Inaspettatamente, la serie ebbe dei buoni ascolti anche nel nostro paese, apprezzata anche dalla MTV generation che di solito era abituata al massimo ai contenuti aulici della pubblicità del Maxibon. La serie proponeva i primi 16 episodi che presentavano una narrazione coerente con sviluppo classico dei personaggi in stile fantascientifico; la storia era incentrata sulla guerra tra gli angeli, "mostroni stronzi", e gli EVA pilotati dai classici giovani problematici tipici del Sol Levante. Toccava anche temi legati alla psicologia dei personaggi e non si limitava alla narrazione in stile "arriva un nuovo mostrone e il nostro eroe lo uccide" tipica dei Mazinga anni '70. Negli ultimi 10 episodi della serie, lo stile narrativo varia e inserisce sempre più carne al fuoco, forzando la mano su temi come l'interiorità umana, spaccandoci le balle con monologhi forzati abbinati a immagini non coerenti con ciò che viene raccontato. Il finale, a causa di problemi di produzione, non rispecchiava a pieno l'idea del suo creatore, Hideaki Anno, per questo motivo è stato deciso di produrre a distanza di anni due ulteriori episodi alternativi che rispecchiassero la sua idea originale di finale. Con la speranza di assistere al compimento dell'opera di Evangelio, ideata dal suo creatore senza i cattivi produttori a scandire i tempi o a fare tagli nelle scelte narrative, ci siamo addirittura recati in una sala cinematografica. Prima dei due episodi finali ci viene proposto "Death & Rebirth", ovvero il peggior recap di una serie che possiate mai vedere. Si inizia con riassunto dei ventiquattro episodi proposto con spezzoni della serie stessa montati a cazzo di cane, intervallati da scritte più o meno esplicative della narrazione. Il risultato: 'na palla inverosimile, in grado di uccidere un epilettico a causa di un montaggio frenetico e poco digeribile, incentrato sulla narrazione dei quattro personaggi che sembra durare un eternità. Più volte durante la visione ci si chiede: perché??? Perché dobbiamo vedere questo orribile recap dove si capisce poco o un cazzo? Dopo questo smaronamento, con già lo scrotoo pieno e solo dopo 5 minuti 5 di inutile sigla finale che poteva benissimo essere tagliata, ci viene proposto Rebirth. Non aspettatevi però niente di speciale da Rebirth, perché in questo episodio ci vengono narrate in maniera assurdamente ripetitiva gli eventi dopo la morte dell’ultimo angelo. Troviamo l’organizzazione dei cattivoni esoterici umani chiamata Sele che vuole prendere il controllo di tutto attaccando la base degli EVA mentre Shinji Ikari, il protagonista dell’anime, se la mena piagnucolando nella sua inutilità per tutti i 40 minuti circa dell'episodio. Viene anche rimessa in gioco Asuka in una maniere assurda; un secondo prima è in fin di vita a letto e due scene dopo la rivediamo in forma dentro il suo EVA, utile solo per regalarci qualche scena di combattimento fine a se stessa. Fa anche la ricomparsa la Lancia di Longinus, così accazzo de cane, e senza avere alla fine una vera e propria utilità nella narrazione. Dopo Rebirth, con lo scroto scartavetrato e l'entusiasmo da corazzata Potemkin, ci spariamo pure The End of Evangelion. Cosa si può dire di questo ultimo episodio?? Praticamente un lungo, noioso, pesante flusso di coscienza dell’insopportabile protagonista dove vediamo le anime di tutti gli umani unirsi nel corpo gigante Rei a causa della decisione finale “di palla al cazzo” Shinji, che ovviamente cambia idea grazie alla autoconsapevolezza acquisita. In pratica una valanga di riferimenti esoterici religiosi piazzati in malo modo coadiuvati da riferimenti sessuali senza senso alcuno; probabilmente l’ideatore Hideaki Anno non ha avuto grandi possibilità con l’altro sesso nella vita e vuole comunicarci tutta la sua frustrazione inserendo toccate di tette casuali, che sconvolgono sempre il protagonista, ed occhi che ricordano vagine. In conclusione The End of Evangelion è una grandissima sega esoterico-porcella del sig Hideaki Anno; se la pensate in questo modo molti vi daranno delle persone superficiali che non si son sforzate di comprendere a pieno l’opera in tutte le sue sfaccettature, oppure avete smascherato il vero arcano, cioè che il sig. sig Hideaki Anno aveva poche idee confuse e le buttate tutte in un calderone sfornando un prodotto sconclusionato che ci è stato venduto come qualcosa che non è amantandolo di mistero ed esoterismo posticcio.
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sono parzialmente d'accordo sulla pessima resa cinematografica dell'unione tra death true 2 e the end of evangelion in un unico calderone. anche io mi sono rotto le palle dopo un'ora, attendendo che cominciasse il secondo film che volevo a tutti i costi vedere in sala. forse il guardare tutto di fila ti ha definitivamente smaronato con l'inizio di the end of evangelion. te lo dico perché mi sembra strano che tu non abbia apprezzato proprio niente anche dell'ultima parte. che tutto evangelion sia una gigantesca "sega esoterico-porcella" di Anno è assolutamente vero, ma prova a vederla così:
- l'anime è una proiezione della depressione del regista, neanche originalissima fino alle puntate finali dove Anno cerca tramite Shinji di uscire dalla sua situazione di auto-reclusione mentale.
- Death&Rebirth e The End of Evangelion sono la risposta di Anno agli otaku incazzati che non hanno apprezzato il finale della serie perché volevano botte e azione al posto di sedute psicoanalitiche a fine anime. The End of Evangelion rappresenta la ribellione di Anno verso il suo stesso pubblico: "avete rotto i coglioni perché ho voluto creare una storia come volevo io? (Anno ha voluto fare le famose puntate 25 e 26 come sono state realizzate; non c'entra niente la produzione) Bene, allora nel vostro film finale che tanto volete faccio uccidere tutti malissimo e in più vi inserisco un pippone ancora più grosso alla fine, solo che stavolta non sarà positivo ma di puro nichilismo, con un soffio di speranza perché mi piace Devilman di Go Nagai. prendetelo così e andate a fanculo."
analizzati così, anime e film sono molto più che seghe di anno. sono letteralmente ciò che l'autore vuole far vedere ad un pubblico cieco e stupido che prende palesemente per il culo. la carriera di Anno, fidati, è un caso più unico che raro nell'animazione giapponese: lui ha sempre avuto carta bianca praticamente su tutto e ha sempre fatto quello che voleva come lo voleva. le puntate 25 e 26 della serie sono realizzate alla meglio perché mancava il budget, ma questo Anno lo sapeva benissimo. Ha dovuto solamente ridimensionare tecnicamente quello che voleva far vedere ed esprimere, non la sostanza.
Detto questo non giudico superficiale la tua recensione, anzi, mi è piaciuta parecchio la spontaneità del tuo giudizio. Però forse il film non ti è piaciuto per i motivi sbagliati. Mi stanno sul cazzo i tanti recensori filosofi che osannano quest'opera sovrastimandone praticamente tutto, però vedere una stella mi ha spinto a commentare, anche col rischio di sembrare un pignolo cagacazzo. un saluto ;)
Grazie per il tuo punto di vista.
Ovviamente la recensione è scritta in maniera ironica.
Purtroppo non sono riuscito a cogliere la profondità del Messaggio proposto dall'artista. Che fosse un immensa supercazzola l'avevo capito, saperlo me la evitavo proprio. speravo che visto le critiche subite ai tempi Hideaki Anno sfornasse qualcosa di almeno più intellegibile. Posso anche aspettarmi l'introspezione ecc. ma qui mi son trovato a vedere un prodotto di una pesantezza inverosimile, più volte sarei voluto uscire dalla sala. Pensavo di non aver recepito il messaggio. Invece l'avevo capito bene. Solo che non mi sembrava possibile che qualcuno concepisse una pellicola solo per rompere le balle ai suoi detrattori.
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