Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
mentre scorrono i titoli di testa sulle immortali note composte da gato barbieri, appaiono due ritratti di un uomo e una donna di francis bacon. prima l'uomo, poi la donna, separatamente. poi assistiamo all'urlo di paul soffocato dal passaggio del treno della metropolitana. capiamo cosa è successo a paul in corso d'opera, grazie ai flash-back. sua moglie rosa si è tolta la vita e nessuno ne sa o riesce a capirne il motivo. nemmeno marcel, uno dei tanti inquilini stabili dell'hotel di proprietà della moglie, che negli ultimi tempi divenne l'amante della donna. paul è americano e nei pochi ricordi che condivide con jeanne in uno dei loro incontri in un appartamento sfitto dell'hotel, racconta di genitori ubriaconi e un padre autoritario. una specie di vagabondo senza patria e senza amici che è approdato a parigi.
incontra per caso jeanne che si era spinta nell'appartamento sfitto per visitarlo in previsione di prenderlo per viverci col fidanzato tom, e comincia con lei una realzione sessuale che diventa sempre più intima.
un'intimità che paul rifiuta e rigetta, in piena crisi post suicidio della moglie, a partire dalla volontà di non sapere nulla di jeanne a cominciare dal nome.
un uomo di mezza età con un passato turbolento alle spalle e un presente tragico e una giovane ragazza con tutta la vita davanti che vive costantamente in un passato genitoriale obbligata dal fidanzato che vuole girare un film su di lei in piena libertà; con una troupe ristretta, a ridosso della sua attrice, nei luoghi d'appartenenza di lei.
due persone che non si conoscono , che come suggeriscono i ritratti inquietanti di francis bacon , sono agli occhi degli altri irriconoscibili e l'unico modo che hanno per conoscersi, stando alle regole imposte da paul, quello di incontrarsi e scopare.
non c'è altro modo per dirlo; una congiunzione e una compenetrazione di organi sessuali e di sensi animali. il raggiungimento dell'orgasmo per poi allontanarsi quasi brutalmente.
nel mezzo la vita fuori da quella stanza e quindi paul coi suoi fantasmi, il suo hotel ereditato, gli abitanti dello stabile diventato una sorta di chelsea hotel, la madre della moglie morta ossessionata dall'avere risposte circa la morte della figlia e dall'organizzarle un funerale bello e religioso, in un angolo sporco, umido e decrepito di parigi in via jules verne che fa subito venire in mente viaggi fantastici e avventurosi in giro per il mondo, mentre invece siamo incast(on)(r)ati nel chiuso di vite al bivio.
poichè jeanne di fronte alla bellezza dei suoi floridi vent'anni, in completa formazione, viene affascinata da quell'uomo matura ancora affascinante ma in una fase calante dove non si tiene ossessionato dalla pancetta che lo affligge.
a perorare la causa di mito del film , di scene che sembrano finire e che invece rimontano, la musica di gato barbieri che infonde una vita e una carica tutta personale ad ogni scena che accompagna , e quasi ogni scena è accompgnata da questa musica unica come a sottolineare che si questa storia tra queste due solitudini non è destinata a finire bene, poichè anche l'aggettivo ULTIMO del titolo sta a minacciare qualcosa che aspettiamo.
ULTIMO TANGO è un film che sopravvive alle sue leggende di roghi, distruzioni, ritiri, sequestri e riabilitazioni a decenni di distanza. sopravvie al maledettismo del suo protagonista bigger than life, comunque non prima scelta di bernardo, anche se scelta azzeccatissima. sopravvive alle accuse postume della sua protagonista, purtroppo anche lei passata a quella che si insiste ad indicare come "miglior vita", sopravvive alle scene di sesso e ai nudi insistiti e naturali e sopravvive ad un certo maledettismo borghese molto incancrenito in quegli anni 70 appena iniziati.
ULTIMO TANGO è un culto coltissimo di una bellezza straziante e dilaniante come ogni urlo del sax di gato barbieri, come ogni primo piano di brando stropicciato come il famoso cappotto cammello, come ogni angolo piscioso di parigi, come quel concorso di tango interrotto dai due amanti cialtroni che si rincorrono in un rapporto intimo talmente contorto, bislacco, violento, stravolto che non potranno mai e poi mai trovarsi d'accordo. l'ora dell'una non può essere l'ora per l'altro.
non può esserci un lieto fine all'ULTIMO TANGO.
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