Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
L'incontro col mistero scaturisce simbiosi e legami deviati,nel sesso come nell'animo.Il tango di Bertolucci ne è meccanismo autentico di come "Lo sconosciuto" svolga la funzione di riempitivo da solitudine e vuoto esiziale.L'appartamento funge da contenitore della disperazione e della giovinezza selvaggia,i corpi di Brando e della Schneider si fondono,si "legano" nella carnalita' da rituale e nel messaggio solenne all'odore di macabro.Parigi,citta' dell'amore,scelta nel titolo da Bertolucci per il "suono" piacevole che infonde,"L'ultimo tango" non poteva svolgersi a Roma o New York,ne avrebbe sminuito l'odore della perdizione e del male di vivere.La citta' francese è metafora di amore e romanticismo,che qui si capovolgono nel meccanismo automatico di solitudine e morte.E' un inno al dolore il "Tango" di Bertolucci,la sua regia è solenne,dal piglio artistico,ispirata alle figure in disfacimento del pittore Francis Bacon.L'appartamento fetido,raccoglie l'animo degradato del mostruoso Brando,un attore magnetico,quanto doloroso e animalesco.Prima di iniziare le riprese Bertolucci contatto' Trintignant,Belmondo e Delon,francofoni in linea con l'ambientazione del film.Gli fu risposto picche da tutti e tre,chi per eccessivo moralismo ed etica perbenista,oppure per "vanita'" ed orgoglio da novello produttore (Delon).La scelta di Brando ricadde in un secondo momento,scelta maestosa,dato che dona un valore aggiuntivo alla storia,dell'americano in terra estera,dove il vigore recitativo di Brando raggiunge l'estasi carnale e dolorosa.Un "vecchio porco" americano,questo sembrerebbe Brando di primo acchito,ma c'è molto di piu' in Paul,c'è l'animo spezzato dalla ribellione contro i dogmi borghesi dei "padri",cattivi maestri della gioventu' o infanzia che si "vende per una caramella".Un animo destabilizzato quello di Paul, dal suicidio della consorte e dai fallimenti esistenziali dove Brando ci mette tutto se stesso,in un periodo privato di crisi,nel lavoro e nella vita.Il suo è un volersi resettare dal passato di gloria e carisma hollywoodiano, riciclandosi nei panni sporchi di una crisi esiziale.E' intenso Brando,attore dall'immensita' furente,uno dei pochi a riuscire a "mangiarsi il film" solo in un primo piano o in uno straordinario monologo con un corpo inanimato.A Paul si contrappone Jeanne,una ventenne dallo spirito selvaggio,attratta dal mistero di uno straniero,il sesso brutale e selvaggio è qualcosa da spingere oltre la spiritualita' emotiva.Maria Schneider è l'incarnazione della neo-gioventu' borghese,ribelle,furente ed emotiva,figura confusa ed angelica,rapita dalla solennita' macabra di un suo "padre".Jeanne trova in Paul una spinta sul ciglio dell'abisso,dove il rischio è in linea con la passione furente del sesso senza amore.Camminare sul filo del rasoio è cio' che rende vivi Paul e Jeanne,un "oggetto" per lui,lo sfidare le leggi dell'amore e del mistero per lei.Opera controversa e innovativa,vista oggi non ha lo status scandalistico di 40 anni fa,ma mantiene intatta la forza dolorosa subissata dalla regia sublime dell'allora trentenne Bertolucci.Immagini registiche di primi piani,piani sequenza o grand'angoli di geniale e affascinante impatto.L'appartamento miserabile diviene quadro luminoso,nella straordinaria fotografia arancione di Storaro,arancione come colore caldo e vitale.L'appartamento diviene un involuzione della vita,ed entra nel limbo da ventre materno,ad accogliere pulsioni autodistruttive per entrambi.Il colore di Storaro è caldo quanto fonte d'inquietudini per lo spettatore,una casa abbandonata come luogo di sesso anestetico del male.Fuori dall'appartamento i corpi della Schneider e di Brando cessano di esistere,divengono caratteri di facciata piccolo-borghese,sono Paul e Jeanne,lontani e "sconosciuti" a loro stessi,l'amore non ha ragione d'esistere,il sesso nemmeno,fuori è tutto perfetto e schematizzato.Il mistero d'amore,morte,solitudine viene vinto dalle utopie borghesi,cessando di vivere nel freddo di una veranda.....
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