Ed Avery è un modesto insegnante che, per far quadrare il bilancio domestico, all'insaputa della moglie lavora nell'ufficio di una società automobilistica. L'eccessiva fatica però risulta fatale all'uomo che si ammala di una forma rara e grave di infiammazione alle arterie. Per salvarlo i medici lo sottopongono ad una cura di cortisone che ha un effetto miracoloso. Egli può così lasciare l'ospedale, ma per non correre rischi non deve mai smettere di prendere il farmaco che l'ha guarito. A lungo andare però il medicinale gli provoca effetti simili a quelli di una droga.
Note
Inquietante spaccato della piccola borghesia americana tratto da un articolo pubblicato sul "New Yorker". Straordinario l'uso del colore da parte di un Ray più barocco che mai, e guiagantesco James Mason.
Insegnante in una scuola di una cittadina di provincia ( Mason) usa il cortisone per curarsi l'artrite.Ma abusa con l'uso del medicinale che gli provocano stati di euforia megalomaniacale.Ispirato a un fatto di cronaca ,rientra tra i melodrammi anni cinquanta e potremmo collocarlo tra quelle opere che studiano gli spaccati di una certa borghesia americana.Ovviamente il grande Nicholas Ray ci… leggi tutto
fil ben fatto anche se un po' pesante in certi punti.interessante la storia e la vicenda del cortisone ,se non sbaglio tratto da una storia vera.voto.6.5. leggi tutto
Un melodramma scemo e megalomane. La battaglia contro il cortisone è scema. Ray appare retrivo come certi "verdi" odierni, ambiguo, confuso, reazionario come molti anticonformisti; le informazioni “veridiche” sul cortisone arrivano dai giornali anziché dagli esperti; Ray propone come primi segni di pazzia dei discorsi molto più sensati di quelli che il protagonista faceva prima, quando… leggi tutto
Ed è un insegnante di classe elementare che ha la necessità di fare un doppio lavoro per mantenere uno standard adeguato di vita alla sua famiglia. Lo fa di nascosto perché il lavoro umile coi taxi non si sposa bene con la sua figura sociale. Quando una malattia rara lo colpisce, la necessità di assumere cortisone in quantità sempre più elevate lo porta…
Nicholas Ray è stato uno dei maestri del Cinema americano anni Cinquanta, eppure trovo alcuni dei suoi film un po' sopravvalutati. Questo "Bigger than life", ad esempio, che racconta la storia di un professore che per curare una malattia assume dosi pesanti di cortisone e va fuori di testa. È un tipico melodramma anni Cinquanta con una tematica molto forte, ma che tende nella…
Insegnante in una scuola di una cittadina di provincia ( Mason) usa il cortisone per curarsi l'artrite.Ma abusa con l'uso del medicinale che gli provocano stati di euforia megalomaniacale.Ispirato a un fatto di cronaca ,rientra tra i melodrammi anni cinquanta e potremmo collocarlo tra quelle opere che studiano gli spaccati di una certa borghesia americana.Ovviamente il grande Nicholas Ray ci…
Un bel gruppo di "Non Profeti in Patria", si direbbe. C'è Samuel Fuller, che si ritrova fianco a fianco con Jean-Luc Godard dopo i loro trascorsi agli albori della Nouvelle Vague (e la lista di Fuller ne porta…
Certo, oggi questo film appare ingenuo per molti versi. La cura miracolosa che dovrebbe salvare il protagonista è il banale cortisone contenuto ormai nelle più comuni pomate ed i rischi paventati dal suo utilizzo fanno sorridere, sebbene al tempo debbano aver causato non poche apprensioni. Resta da vedere un film con un ottimo protagonista, in grado di rendere al meglio lo…
fil ben fatto anche se un po' pesante in certi punti.interessante la storia e la vicenda del cortisone ,se non sbaglio tratto da una storia vera.voto.6.5.
Un film didascalico sugli effetti collaterali del cortisone e sulla dipendenza dai farmaci. Presenta due problemi nuovi ed emergenti per l'epoca, ma il messaggio è eccessivamente legato al suo tempo, sono ben pochi e deboli gli spunti di natura universale. Inoltre, la descrizione degli aspetti esteriori del fenomeno prevale troppo sull'indagine psicologica. Il protagonista è montato a mostro,…
Voto 6. Due temi scottanti: lo sfruttamento immorale e scriteriato del progresso farmacologico e il silenzioso dramma del disagio psichico. Entrambi i temi sono trattati in ossequio ad uno stile classico e soprattutto il secondo è concluso con un finale iperbolico e stereotipato. Mason giganteggia.
Una sorta di horror domestico in cui il farmaco miracoloso che ha contribuito a salvargli la vita sta portando il mite insegnante protagonista(un James Mason probabilmente mai piu' a questi livelli di bravura)verso la propria distruzione e verso quella della sua famiglia ad opera delle sue allucinazioni.Si inizia con una descrizione della media borghesia americana degli anni 50 e si passa quasi…
Prodotto dallo stesso Mason e nelle maani del geniale Ray, che, senza tralasciare il genere melodramma, affronta questa storia in maniera non convenzionale (cone forse aveva fatto Kramer in L'Uomo dal Braccio d'oro). Abbiamo un equilibrio ben calibrato fra il personaggio della moglie e del marito, che è un po il compromesso felice del film.
Il quadretto familiare è ben chiaro e la…
Il ritratto della classe media americana ha costituito un sottogenere non sempre nobile nelle cinematografia statunitense degli anni ’50,come da noi il proletariato che ha occupato soprattutto il neorealismo e la scelta non poco irritante di risolvere i reale problemi con le note alte,spesso stridenti,della commedia all’italiana.
Oggi un film come questo può essere ritenuto fuori moda…
Non so che film abbia visto luisasalvi, perchè io lo ritengo un'opera riuscitissima, e non mi pongo neppure il problema (che angustia molti) di quanto sia o non sia anticonformista, reazionario, progressista, ecc. Mason è bravissimo, come pure la Rush e il giovane Matthau (che ce ne frega che il bambino sia ben pettinato?). E' pure perfetta la descrizione della progressiva megalomania di Mason…
Un melodramma scemo e megalomane. La battaglia contro il cortisone è scema. Ray appare retrivo come certi "verdi" odierni, ambiguo, confuso, reazionario come molti anticonformisti; le informazioni “veridiche” sul cortisone arrivano dai giornali anziché dagli esperti; Ray propone come primi segni di pazzia dei discorsi molto più sensati di quelli che il protagonista faceva prima, quando…
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Commenti (3) vedi tutti
Un allucinante spaccato della piccola borghesia americana.Da non perdere.
leggi la recensione completa di ezioGrande prova di James Mason.
commento di zio_ulceraIspirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto. Dopo Giuventù bruciata il regista si esprime con un'altro bellissimo film
commento di XANDER