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Permette? Alberto Sordi

Regia di Luca Manfredi vedi scheda film

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La recensione su Permette? Alberto Sordi

di gaiart
8 stelle

Alberto Sordi: Un entomologo del reale! Edoardo Pesce, perfettamente guidato da Luca Manfredi, che Sordi l'aveva conosciuto col papà, riesce in un miracolo iconoclastico: divenire, o meglio, tornare ad essere Alberto Sordi. Senza trucchi, senza inganni, ne maschere, solo con una voce identica, una grandissima preparazione e un'interpretazione da Os

Alberto Sordi: Un entomologo del reale!


Edoardo Pesce, perfettamente guidato da Luca Manfredi, che Sordi l'aveva conosciuto col papà Nino, riesce in un miracolo iconoclastico: divenire, o meglio, tornare ad essere Alberto Sordi. Senza trucchi, senza inganni, né maschere, solo con una voce identica, una grandissima preparazione e un'interpretazione da Oscar. Altro che Hammamet! Dove, più che all'essenza dell'essere si mirava all'apparire.

 

Calato perfettamente nel ruolo con piccole smorfie, gesti memorabili, grandi sorrisi, appellativi e battute caustiche, tranchant, quasi cattive e il suo famosissimo passo, oltre gli innumerevoli personaggi che lo vivevano. Cantante, sceneggiatore, doppiatore, attore comico, con inizi difficili, anzi difficilissimi dove affermarsi nell'Italia degli anni '50 era impossibile, perchè i bravi, nel dopoguerra, erano molti.

 

Ma lui, l'Albertone nazionale, aveva un'umanità, una gentilezza verso il prossimo, una generosità d'animo che non poteva rimanere per pochi. Così cita Andreina Pagnani nel film la sua amante più grande di 15 anni: "Alberto tu mi piaci perchè hai una bella energia". E così dai suoi 18 anni in poi, viene raccontato questo grande uomo che, solo casualmente era anche un eccelso onnivoro, bravissimo attore. Dopo vari sforzi, tanti dinieghi riesce finalmente ad affermarsi, anche grazie alla mirable amicizia con Fellini, ottimamente interpretato.


'Permette? Alberto Sordi' rimane un film geniale sull’energia magica dell'Alberto Nazionale, né Tomba né Angela, ma Sordi; dagli esordi con l’espulsione dall'Accademia di Milano dove, per anni, ebbe enormi difficoltà ad affermarsi, ma la cui simpatia, intelligenza e sagacia, evasa nella enorme capacità di sintesi, fonte primaria di battute e risate, risulta ancora oggi indimenticabile, commovente, poetica e anacronistica, data la cattiveria e la pochezza dell'oggi.


 

 

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