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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Regia di José Luis Torres Leiva vedi scheda film

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La recensione su Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

di alan smithee
8 stelle

MUBI
"Sei la vita e la morte.
Sei venuta di marzo sulla terra nuda,
il tuo brivido dura.
Sangue di primavera
anemone o nube
il tuo passo leggero
ha violato la terra.
Ricomincia il dolore."
Col titolo preso opportunamente in prestito da una raccolta di poesie di Cesare Pavese pubblicata postuma, il regista cileno José Luis Torres Leiva ci racconta l'odissea di strazio e dolore che deriva dalla decisione di una donna di sospendere le cure che potrebbero cercare di ritardare la fine a cui una brutta malattia la destina, e quello della sua compagna coetanea che sceglie di seguirla nel nuovo ed ultimo rifugio che entrambe hanno individuato in una dimora in aperta campagna.
Lo strazio di chi vive quella scelta, da protagonista, così come da quello di chi ha scelto di non abbandonarla, si accompagna al racconto di alcune storie di solidarietà e d'amore più avvertito che consumato, che hanno in comune con la storia principale il contesto bucolico, ma anche misterioso e pieno di insidie, che accoglie i protagonisti: chi dona amore, e chi lo accoglie, chi si prodiga in una storia che non potrà che restare indelebile nel ricordo, e chi sa che dovrà abbandonare il momento di intimità per soccombere ad una legge naturale che nessuno riesce a ritardare o a cancellare.

Nella folgorante scena iniziale le due amanti sono in macchina e la malata chiede come prova di fiducia alla compagna di chiudere gli occhi e di procedere nella guida, seguendo le sue istruzioni.
Dopo qualche tentennamento la donna alla guida si prodiga a percorrere la strada ad occhi sbarrati, fidandosi ciecamente delle istruzioni della sua dolce metà.
Pur senza lasciare alcuna sorta di speranza, il film di Torres Leiva riesce a scuotere e a toccare nell'intimo, permettendo allo spettatore di raggiungere la dimensione più intima che si crea all'interno del sentimento di coppia, raggiungendo per tale motivo il rapporto a due una armonia che assume per questo una dimensione universale, quasi si trattasse di una insopprimibile legge fisica impossibile da violare, e per questo in grado di andare oltre il limite della vita e della morte. 
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