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Zombi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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La recensione su Zombi

di alan smithee
6 stelle

VENEZIA 73 - CLASSICI RESTAURATI - EUROPEAN CUT

Un Dario Argento commosso ed uno spiritoso e pimpante Nicholas Winding Refn introducono la serata horror di mezzanotte che il Festival dedica ad uno dei capisaldi horror più indiscussi ed unanimemente considerati:  circa un decennio dopo il primo capolavoro romeriano dedicato agli zombi, ecco che il rregiosta Romero mette mano ad un  seguito e, sfruttando l'amicizia e la stima nei confronti di Dario Argento, ne accetta da questo consigli a livello di sceeneggiatura, affidando pure all'amico il compito di prendersi cura della colonna sonora per la versione dedicata al meercato europeo.

Non è difficile pensare il motivo per cui Argento sia ricorso ai Goblin, cpnsiderati i successi dei suoi film degli anni precedenti, molto merito del quale è da attribuirsi alla valida colonna sonora apportataai film dall'insolito gruppo, notissimo in quegli anni.

lo stesso Romero ha ammesso che la versione europea risulta di gran lunga più efficace di quella americana, le cui musiche risultano decisamente più di routine.

Rivedendolo dopo tanti anni, riconosco all'horror la genialità di affrontare tematiche che sconfinano nel sociale: l'avvio proprio in quegli anni del consumismo sfrenato con la nascita dei primi supermercati ad offerta "universale". Da noi proprio in quegli anni Italo Calvino (e qui mi scuso dell'acccostamento improprio, ma neppure poi tanto) spopolava col romanzo ad episodi Marcovaldo, un capitolo dei quali è proprio dedicato all'ansia e all'euforia consumistica, la stessa che clamorosamente contaagia i protagonisti, di fatto impegnati a sopravvivere ma irresistibilmente attratti dalle tentazioni dello shopping, circostanza che ad un certo punto influenza pure ed addirittura alcuni degli zombi.

Ciò non toglie che, personalmente, non posso dire di essere riuscito anche in questa occasione ad innamorarmi od anche solo ad affezionarmi come avvenne per il primo inimitabile La notte dei morti viventi, o ad uno degli ultimi capitoli della saga, il geniale Diary of the dead.

Dario Argento, Nicholas Winding Refn e Alberto Barbera in Sala Giardino alla presentazione dell'anteprima restaurata del film Zombi - European cut.

Sarà la confusione iniziale a mio avviso incontrollata (per alcuni quello è uno dei migliori momenti, in grado di comunicare a pelle il panico più totale e verosimilee), la recitazione improvvisata e casereccia di attori davveero scult, gli effetti speciali probabilmente volutamente grevi e surreali, con quel sangue denso come cera e color arancione inverosimile, i volti violacei tutto fard dei morti viventi che il bianco e nero del primo film rendeva invero inquetanti e decisamente più realistici.

Insomma curiosità forse, paura o almeno tensione con quei burattini statici, goffi e surreali, proprio no. E la colpa non è  solo dell'età: ci sono horror anni '40 terrificanti ancora oggi  (James Whale o ancor più  Jacques Tourneaur insegnano!!).

Insomma un caposaldo importantissimo e fondamentale per il genere, ma un film che, nuovamente,dopo una prima visione avvenuta nei lontani anni '80 in occasione della prima messa in onda tv, mi lascia piuttosto freddo e peerplesso.

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