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Zombi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Zombi

di Mike.Wazowski
10 stelle

E’il 1968 e gli USA sono nel pieno del conflitto vietnamita e sono trascorsi solo sei anni dalla crisi dei missili di Cuba. L’America è salva? Solo perché i giovani vanno a morire a chilometri lontani da casa? ma non credo proprio! una minaccia inizia a ritornare dagli inferi i morti viventi.

 

Loro iniziano a camminare sulla terra in bianco e nero in cerca di carne umana da sbranare, dei “poveri” vivi sopravvissuti. Camminano per lungo tempo per ben più dei tre anni, due mesi, 14 giorni e 16 ore di Forrest Gump, che alla fine è un po’ stanchino e se ne torna a casa, ma loro non si stancano e non hanno neppure una casa.

 

E arriviamo così al 1979 e i morti viventi diventano Zombi a colori. L’America ha lasciato il fallimento del Vietnam "alle spalle" e la crisi dei missili di Cuba sembra preistoria. Gli Zombi diventano altra rappresentazione, non più la paura della guerra e dello sconosciuto che cerca di ucciderci, ma la rappresentazione dello spreco dell’ingordigia e del consumismo.

Ora pensare agli anni ’70 come quelli dello spreco mi fa un po’ ridere, considerando attualmente che stiamo entrando quasi nel 3.0 e uno smartphone ha la vita di tre mesi. Attualmente dove ci troviamo?

 

Comunque entriamo nel film che è un capolavoro, compreso nei miei sette film di sempre.

 

Flyboy che esce zombificato dall’ascensore è un grande colpo al cuore di brivido. Per me è come il finale di Romeo e Giulietta pur conoscendolo spero sempre che sia diverso. Non ci posso fare nulla so che diventerà zombi dal momento che riesce a chiudersi dentro, ma non ci voglio assolutamente credere.

 

 

Di lui posseggo anche l’action figure della Neca copia meravigliosa.

 

E qui possiamo entrare anche nel campo della memoria  zombi.

 

Flyboy si dirige subito verso l’unico posto che si ricorda e che sa di poter trovare carne viva per nutrirsi. Verso quella paratia artigianale costruita insieme ai suoi compagni che conduce all’unico luogo sicuro del supermercato.

 

Comunque come non ricordare altre notevoli scene tra cui lo zombi (carpentiere), che dopo innumerevoli volte che gli corrono dinanzi si decide ad attaccare Roger, nascosto tra i manichini. Ma poi che ci faceva nascosto lì dico io? e anche qui spavento notevole ogni volta che lo vedo...

 

Ma anche l’hare krishna (genialata di personaggio zombi) che cerca di mangiarsi Jane non scherza mica!

 

Comunque un grande capolavoro di George A Romero.

 

 

Chiudo lasciandovi con il mio contributo pubblicato su Film Tv cartaceo N°31 anno 22 (2014) per La paura fa 60

Non fare sapere mai ad uno zombi che ci sono i saldi!. Da “Night of the living dead” G. A. Romero cambia le dimensioni dell’edificio, ma il fattore zombi terrorizzante rimane anzi aumenta e pure a colori. Nel frattempo i nostri instancabili zombi fanno quello che hanno sempre fatto, “uscir a far compere”. Stephen alias Flyboy che se ne esce dall’ascensore trasformato, “seppellisce” DI PAURA. Solo il raggiungimento di un isola, salvo diatribe secolari e patriarcali, sarà la nostra salvezza (?).

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