Regia di George A. Romero vedi scheda film
Con l'aiuto di Dario Argento, Romero dà un seguito a La notte dei morti viventi, ambientando questo suo Zombi in un centro commerciale, dove anche dopo morti gli umani si recano come per compulsione emulativa di quanto facevano da vivi.
Con questo titolo, si compie la confusione tra morti viventi e zombi, che originariamente sarebbero state due cose diverse, poiché mentre i primi - quelli che vediamo nell'opera d'esordio di Romero - sono defunti risvegliati da strane radiazioni provenienti da una sonda spaziale, gli zombi veri e propri in origine erano cadaveri resuscitati grazie a riti voodoo (o, in qualche caso, corpi solo apparentemente morti, in realtà mandati in catalessi mediante cerimonie voodoo e tramite le stesse risvegliati).
Romero, però, dimostra di avere le idee chiare in quanto a spettacolo e a critica della società dei consumi; inoltre ha mano originale nel descrivere l'eroe del film, rappresentato qui da un afroamericano (come nel film capostipite) cui si aggiunge una donna che impara velocemente a guidare l'elicottero. Per di più, l'opera, che fila dritta fino alla fine, si conclude con una nota di ambiguità in merito alla salvezza finale dei personaggi e dell'umanità: «Quanta benzina abbiamo?» «Poca» «OK».
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