Regia di Robert Redford vedi scheda film
Dal best-seller soprattutto per signore di Nicholas Evans, Robert Redford trasse la sua quarta regia, e per la prima volta si autodiresse: il personaggio principale, uno degli ultimi "westerner" sembra infatti tagliato apposta per lui, romantico d'istinto e irrinunciabilmente legato alla natura in tutti i suoi aspetti, anche quelli negativi. Come succede di rado, il film è anche migliore del romanzo da cui è tratto: se sulla pagina la storia giungeva ad un finale ancora più drammatico che suonava tuttavia un pò forzato, la scelta dello script di Richard LaGravenese di sfumare e rendere più malinconica la chiusura è premiata con il ricordo che lascia nello spettatore. Forse uno dei risultati migliori di Redford dietro la macchina da presa, "The horse whisperer"ha un avvio da brivido per la verosimiglianza del terribile incidente che apre la storia, e ha il pregio non da poco di non perdersi in sbrodolamenti, mantenendo vivace il racconto e evidenziando con cura le sfaccettature dei caratteri, nessuno facilissimo da definire. Il finale, quel mezzo sorriso di sconfitta con cui il protagonista accetta la scelta dell'amata, pure se gli farà un male inedito, è di quelli che fanno voler bene a un personaggio, e l'immagine dell'eroe che nobilmente osserva lei andarsene per sempre per un ultimo silenzioso saluto è difficile da dimenticare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta