Regia di Robert Redford vedi scheda film
Pachidermica è l'aggettivo più appropriato per descrivere questa pellicola dall'infinita lunghezza e dal ritmo calante. Robert Redford produce, interpreta e dirige un film che vorrebbe fare incetta di premi, ottenendo svariate nomination in giro per il mondo senza tuttavia conquistare alcunché. Il problema sta nel ritmo. Dopo un inizio traumatico e fulminante (terribile e ben montata la scena del sinistro con i cavalli), il film collassa alla distanza, trasformandosi in un sentimentalone che annoia e torna spesso su sé stesso peccando di ripetitività.
Il punto di forza restano allora le scene con il lavoro di recupero su un cavallo incidentato (sequenze che saranno riprese da molteplici film sui cavalli) e soprattutto la fotografia (eccezionale lavoro di Robert Richardson, che non a caso vincerà in seguito tre oscar) e le scenografie agresti. Buono anche il montaggio.
Alla fine resta la sensazione di un film assai bene confezionato, ma prolisso, mal gestito alla regia da un Redford che dilata le parti recitate quasi a cercar di far emergere il talento di attori (Kristin Scott Thomas e la giovane Scarlett Johansson) che faticano a dare un'impronta alla narrazione. Sopravvalutato.
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