Regia di Luciano Ligabue vedi scheda film
La realtà è cattiva,e Bruno chiude la radio un giorno prima che compia diciott'anni e diventi adulta."Radiofreccia" è un bell'esordio registico,non privo di buone idee,e con un robusto svolgimento:probabilmente c'è molto dei ricordi del giovane Ligabue,nella provincia reggiana,uno spaccato di una generazione venuta dopo la contestazione,lontana dal clima rovente di grandi città di quegli anni(siamo verso il '77 studentesco,il sequestro Moro,gli scontri di piazza tra giovani di sinistra e di destra).E c'è il quadro veritiero della vita rionale,con il barista dalla battuta saporita,un Francesco Guccini di spiccata simpatia,il matto che fa i versi dei divi dello schermo,l'omino svanito che afferma di poter intervistare i morti.Recitato da un gruppo di giovani dal quale emergono Stefano Accorsi e l'espressivo Enrico Salimbeni,"Radiofreccia" è un film che si fa voler bene:per la spontaneità delle situazioni,per la sincera amarezza dello sguardo posato su vite giovani che si scontrano con le crudezze della vita,per l'ironia che non si fa mancare.Bravo davvero Ligabue.
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