Regia di John Milius vedi scheda film
com'è gradevole rigettarsi tra le braccia di quei film che mi hanno formato cinematograficamente nella mia giovinezza. e conan il barbaro rimane proprio un bel film. milius, stone e schwarzenegger fanno un buon lavoro di regia, scrittura e recitazione. il mondo realistico di un passato fantastico ed irreale è crudele e incerto quanto basta per renderlo spaventevole. lo stregone james-earl jones capace di tramutarsi in serpente e diventare un potente signore semi-dio che vuole essere adorato, riverito e servito di qualsiasi cosa, simboleggia qualsiasi villain passato, presente e futuro che vorrà schiacciare le umane genti al suo volere. un volere di potere, di danari e di preziosi, di donne per goderne carnalmente e cibarsene. conan invece è un uomo cresciuto nell'odio per quell'uomo che sterminò tutto il suo villaggio e i suoi genitori. divenuto una montagna d'uomo con massacranti allenamenti riuscirà a diventare un cavalliere che attraverserà lande più o meno deserte per trovare colui da uccidere. anche i paesaggi sono desolati e non fanno trasparire nulla se non l'incertezza di tempi remoti, talmente remoti da confonderli facilmente tra la storia e il mito. lo stesso arnold che non è mai stato un grande attore, grazie ai suoi tratti scolpiti nella ruvida roccia, ben si adatta all'uomo che probabilmente è diventato tale dalla scimmia che era in tempi geologici relativamente ravvicinati. insomma qualcosa per cui sia valso il tempo speso a rivederlo.
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