Regia di John Milius vedi scheda film
Archetipo di tanto movie-game successivo, è un distillato di retorica superoministica ed epos di grana grossa, imponente nella costruzione scenica ma mai realmente spettacolare, praticamente non-sceneggiato (Oliver, tu quoque!) ed interpretato come neanche una rimpatriata di statue di cera saprebbe mai fare. Che dire. Ovviamente il-mondo-intero si spellò le mani, e Schwarzenegger divenne un'icona interplanetaria dell'entertainment più sciovinista. I rimandi alla magia e alle suggestioni alchemiche, visti oggi (o visti allora, magari dopo un singolo fotogramma jodorowskiano), non possono che suscitare risa. I debiti col peplum più classico non sono pochi, ma quasi tutti concernenti difetti e cadute di stile. A confronto "Braveheart" è un capo d'opera... e in quegli stessi anni - e con molti meno 'mezzi' - veniva alla luce la saga di "Mad Max"... Fate vobis. Uno dei neanche pochissimi esempi della sopravvalutazione critica di John Milius.
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