Regia di Vincenzo Natali vedi scheda film
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Negli Usa tutto è gigante e sproporzionato, anche l'erba dei prati incolti....
Cal e Becky sono fratello e sorella. Stanno percorrendo in macchina una lunga strada di periferia in mezzo alla campagna, in Kansas, diretti in California per motivi che ci verranno chiariti in seguito. La ragazza è in stato di gravidanza avanzata e necessita di alcune soste tecniche.
Durante una di queste, in prossimità di un vasto campo incolto pieno di erbacce selvatiche altissime, i due odono un richiamo di aiuto dalla voce allarmata di un bambino. D'istinto il fratello si precipita in soccorso; poi lo segue pure la sorella: in poco tempo i due si scoprono perduti in quel labirinto erboso che pare nascondere segreti terribili, ed al centro del quale è presente un grande macigno nero in gradi di sprigionare una forza sinistra, in grado di trasformare nel fisico e nella mente coloro che ne vengono a contatto.
Poco per volta la difficoltà di uscire da quel campo, farà si che lo spettatore comprenda molte cose dei due fratelli, e che la situazione si complichi ulteriormente a causa della presenza di ulteriori ospiti addentro al campo.
Per la regia funzionale e professionale del regista statunitense, naturalizzato canadese, ma di evidenti origini italiane, Vincenzo Natali - cineasta con diversi buoni thriller-horror all'attivo, ma noto in particolare per il suo The cube - "Nell'erba alta" è una pellicola tesa ed a tratti avvincente che porta sullo schermo quanto raccontato a quattro mani da Stephen King e dal figlio Joe Hill (pure fisicamente molto somigliante al famoso, iconico genitore) nel loro omonimo romanzo.
Le situazioni kinghiane ci sono e si sviluppano nella più tradizionale delle composite scelte narrative dello stile del grande scrittore. Il film procede riuscendo ad accumulare una certa tensione e utilizzando come sfondo quell'America inquietante delle sterminate periferie che è sempre stato il teatro macabro prediletto dal famoso narratore di Portland. Nel cast efficace si possono menzionare la bella Laysla De Oliveira, protagonista del recente Egoyan "Guest of honour", il giovane promettente Harrison Gilbertson (visto in Upgrade e Hounds of love) nel ruolo dell'ex fidanzato che ha abbandonato la sua donna non appena al corrente della gravidanza in corso, e soprattutto un iroso ed esagitato Patrick Wilson, padre-padrone reso degenere dalla forza maligna contenuta nella roccia che alimenta le enormi erbe di campo in cui si ritrovano intrappolate quel manipolo di persone al centro del film.
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