Becky e Cal, un fratello e una sorella, sono in viaggio verso la California quando per via della gravidanza di lei si fermano in un campo di erba alta in Kansas. Qui, sentono una voce, proveniente da qualche parte nelle vicinanze, chiedere aiuto. decidono così di avventurarsi tra l'erba scoprendo segreti molto più oscuri di quelli che avrebbero mai potuto immaginare. Realizzeranno presto che trovare la via d'uscita non sarà così semplice.
Pochi elementi, forti nutrienti, molto gusto.
Un intreccio temporale stratificato dove tutto fluisce giustificato e dove non tutto è spiegato.
Sano mistero: inno all'inconoscibile.
Indecifrabile horror ispirato dal genio del Maine. L'ennesima prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che i testi di King ben poco si adattano al formato cinematografico.
Film che si aggroviglia su se stesso proprio come i piani temporali che scandiscono la narrazione, dai toni cupi ed enigmatici, che lascia un senso di irrisolto.
Arcana topologia di un campo (di mais) disseminato di invarianti macabri;oscura simmetria di un rizomatico monolite nero;loop temporale chiuso da cui sfuggire per la tangente;sacrificio d'amore che interrompe l'eterno ritorno (sui propri passi).Il re dell'horror s'è fatto più cupo,ma la speranza è un finale alternativo di cui non si può fare a meno
Becky e Cal, fratello e sorella, durante un viaggio in auto sostano in prossimità di uno sterminato campo d'erba. Attratti dai lamenti di un bambino, si addentrano nella folta vegetazione arrivando a perdere il senso dell'orientamento. È solo l'inizio di un incubo: l'orizzonte temporale perde per loro di logica e significato. Ben presto arriva anche Travis, fidanzato di… leggi tutto
Al centro delle statunitensi Grandi Pianure Medio-Occidentali gli esseri umani - sterminatori, conquistatori e colonizzatori - hanno disegnato col righello 5 linee rette, 3 orizzontali e 2 verticali (per la sesta ed ultima, diagonale, hanno preso in prestito la serpentina tracciata dal Grande Fiume, il Missouri), e l'area contenuta all'interno del perimetro così… leggi tutto
Pochi elementi, forti nutrienti, molto gusto.
Un intreccio temporale stratificato dove tutto fluisce giustificato e dove non tutto è spiegato.
Sano mistero: inno all'inconoscibile.
Delle voci in richiesta di aiuto dall'interno di una folta radura attirano due passanti. Ma è una tela di ragno. Una tela spazio temporale. È l'inizio di qualcosa che è… leggi tutto
Pochi elementi, forti nutrienti, molto gusto.
Un intreccio temporale stratificato dove tutto fluisce giustificato e dove non tutto è spiegato.
Sano mistero: inno all'inconoscibile.
Delle voci in richiesta di aiuto dall'interno di una folta radura attirano due passanti. Ma è una tela di ragno. Una tela spazio temporale. È l'inizio di qualcosa che è…
Voi Siete Qui: "Don't Move, Stay Still."
Quel non luogo iper-situato fra un battito di palpebre e l'altro, nel tempo [d(is)]stante tra l'assopirsi e il risvegliarsi: il nero assoluto di pellicola cinematografica non…
Recuperato questo sufficiente prodotto Netflix, nel suo complesso piaciuto, a partire dall'idea claustrofobia, all'aperto, di sto campo di erba "alta" dove una volta entrati non se ne esce..
Location suggestiva con una semplice ma buona fotografia. Nota dolente, la trama nel suo complesso. se all'inizio ci stava la cosa che arriva gente, ma manco alla fine è chiaro perchè tutti…
Rispetto alla prima stagione, questa seconda annata di “Love, Death & Robots” (serie creata per Netflix da Tim Miller e David Fincher) vede diminuire il numero dei cortometraggi, che passano da 18 ad 8…
É bravo Vincenzo Natali. Affettuosamente Vincenzino. Ed incompreso. Le sue visioni sono in bilico tra un cinema volutamente di serie B, curato ma deliziosamente imperfetto, fatto di pochi elementi che si ripetono in un tema con variazioni poco elaborate, il cubo, "The Cube", è il cuore alieno pulsante della sua cinematografia. Anche l'erba alta, incubo di Stephen King per…
Ennesima trasposizione cinematografica dalla prolifica bibliografia di Stephen King, anche se stavolta si tratta di un piccolo racconto pubblicato nel 2012 scritto insieme al figlio Joe Hill. Non ho letto il racconto pur avendo quasi tutti i libri del grande Stephen e come sempre, a parte rare eccezioni, la versione in celluloide non rende giustizia alla versione cartacea. In questo caso era…
Film tratto da un racconto di Stephen King che genera solo un forte senso di claustrofobia con quell'erba alta che circonda chi vi si perde. E ci si perde anche nei continui rimandi a chi ha dato inizio al tutto. Patrick Wilson sprecato in questo film: andiamo? Era il coprotagonista in The Conjuring e lo si impiega così in questo film? Meritava di più. Bravo invece il bambino…
Becky e Cal, fratello e sorella, durante un viaggio in auto sostano in prossimità di uno sterminato campo d'erba. Attratti dai lamenti di un bambino, si addentrano nella folta vegetazione arrivando a perdere il senso dell'orientamento. È solo l'inizio di un incubo: l'orizzonte temporale perde per loro di logica e significato. Ben presto arriva anche Travis, fidanzato di…
Al centro delle statunitensi Grandi Pianure Medio-Occidentali gli esseri umani - sterminatori, conquistatori e colonizzatori - hanno disegnato col righello 5 linee rette, 3 orizzontali e 2 verticali (per la sesta ed ultima, diagonale, hanno preso in prestito la serpentina tracciata dal Grande Fiume, il Missouri), e l'area contenuta all'interno del perimetro così…
NETFLIX
Negli Usa tutto è gigante e sproporzionato, anche l'erba dei prati incolti....
Cal e Becky sono fratello e sorella. Stanno percorrendo in macchina una lunga strada di periferia in mezzo alla campagna, in Kansas, diretti in California per motivi che ci verranno chiariti in seguito. La ragazza è in stato di gravidanza avanzata e necessita di alcune soste tecniche.…
Di Stephen King non si butta via niente. Si potrebbe quasi dire così, guardando a questo ennesimo adattamento che va a ripescare uno striminzito racconto del Re dell'Orrore e cerca (maldestramente) di pressarlo, stirarlo, stiracchiarlo sino alla durata d'un lungometraggio. Dell'autore non si butta via niente, si diceva, e difatti ad Hollywood pare ricominciata la febbre "kinghiana" che…
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Commenti (6) vedi tutti
Pochi elementi, forti nutrienti, molto gusto. Un intreccio temporale stratificato dove tutto fluisce giustificato e dove non tutto è spiegato. Sano mistero: inno all'inconoscibile.
leggi la recensione completa di lysantropoParte bene poi si butta in effetti speciali in maniera troppo esagerata e noiosa.Un'occasione mancata in modo parziale.
commento di ezioIndecifrabile horror ispirato dal genio del Maine. L'ennesima prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che i testi di King ben poco si adattano al formato cinematografico.
leggi la recensione completa di undyingFilm che si aggroviglia su se stesso proprio come i piani temporali che scandiscono la narrazione, dai toni cupi ed enigmatici, che lascia un senso di irrisolto.
commento di Fanny SallyArcana topologia di un campo (di mais) disseminato di invarianti macabri;oscura simmetria di un rizomatico monolite nero;loop temporale chiuso da cui sfuggire per la tangente;sacrificio d'amore che interrompe l'eterno ritorno (sui propri passi).Il re dell'horror s'è fatto più cupo,ma la speranza è un finale alternativo di cui non si può fare a meno
commento di maurizio73Brulica ancora, il sotterraneo popolo dell'erba. Un "Cube"... 2D. Con un finale aperto/chiuso risolto male.
leggi la recensione completa di mck