Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Armando Feroci è stato rapito e condannato a morte in Africa. Missionario? Imbroglione? Affabulatore? In realtà chi è Armando Feroci? In un lungo flashback che dura tutto il film il Carlo Verdone regista descrive uno dei suoi personaggi più riusciti: bullo, coatto, cialtrone e impunito, Feroci è un concentrato di difetti tipici di un certo tipo di italiano mammone e irresponsabile, incapace di crescere, affaccendato in mille giri poco chiari e destinato a buttarsi in politica. Buon ritmo e gag in quantità, specie nella prima parte, quella precedente all’incontro con la cognata non vedente. Eppure il film risulta sciapo, giacché questa spuria operazione di fare un film comico ammantato di impegno civile (non a caso vengono trattati politica, famiglia, disabilità, missioni umanitarie) non convince, forse perché troppo timoroso di risultare squilibrato: in bilico tra Francesco Rosi e Camillo Mastrocinque, sperando di raggiungere le superbe vette del grande Dino Risi, Verdone innegabilmente fallisce, confezionando un film approssimativo, anche se indubbiamente divertente.
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