Regia di Andrew Davis vedi scheda film
Sono un privilegiato, in questo caso, in quanto l'omonimo film di Hitchcock non l'ho mai visto. Perciò mi sono gustato la visione di questo thriller ricco di colpi di scena senza preconcetti o necessità di fare paragoni. Siamo nella New York patinata "da bere" , ultimi residui dello splendore reaganiano fatto di yuppies sull'orlo ormai del fallimento, di mogli professioniste dello shopping e nello scoprire artisti giovani da lanciare e da portarsi a letto. Questo mondo odioso viene trasformato dal regista in una location ideale per la vicenda narrata e tutte le sue peculiarità (Limousines, operazioni di borsa milionarie, martini e ricevimenti eleganti, lussuosi appartamenti con vista sul Central Park) non disturbano in quanto inseriti perfettamente nel plot ; il taglio registico è veloce, senza tregua ma anche senza quei fastidiosi, saltellanti giochini di m.d.p. a spalla che guizza e zooma continuamente e che sono ormai di moda. Impostazione da film classico, con dialoghi essenziali, recitazione misurata di tutti e tre gli interpreti (la Paltrow ha forse una fissità esagerata), suspence ben dosata. Quasi tutti ne hanno parlato male perché il confronto con l'originale sorge spontaneo, ma come ho detto, io sono privilegiato....
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